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Nuova segreteria Cgil ER: entra “la Cgil che vogliamo” con Simonetta Ponzi e Stefano Maruca

Il Comitato Direttivo Cgil Emilia Romagna – riunito ieri 29 marzo 2011 a Ca Vecchia di Sasso Marconi – ha eletto la nuova segreteria della struttura, avviando una nuova fase di gestione unitaria della confederazione regionale. La nuova segreteria comprende infatti l’area “la Cgil che vogliamo” – espressione della seconda mozione presentata al congresso Cgil 2010 – che viene rappresentata da Simonetta Ponzi e Stefano Maruca. Un’operazione che ha raccolto oltre il 91% dei consensi. Il Comitato Direttivo al voto segreto si è espresso con questi numeri: 148 i votanti (su 176 aventi diritto), 135 i SI, 7 i contrari, 6 gli astenuti.

Simonetta Ponzi e Stefano Maruca – che avevano già fatto parte in precedenza della segreteria regionale Cgil – si aggiungono ai componenti della segreteria votati dal Comitato Direttivo nel luglio scorso, dopo il congresso regionale: Anna Salfi, Daniela Bortolotti, Pietro Bellucci, Antonio Mattioli, Cesare Melloni. Oltre ovviamente al segretario generale Vincenzo Colla.

La soluzione é arrivata a compimento di un ampio confronto interno e di un percorso trasparente che ha prodotto innanzitutto un documento programmatico di analisi e scelte condivise, a partire dalla gravitá della crisi, sui temi del lavoro, del rinnovamento dello stato sociale, della contrattazione e del modello organizzativo. Questa base politica ha legittimato il passaggio ad un organismo esecutivo unitario qual’è la segreteria eletta ieri.

“Abbiamo compiuto un passo avanti molto importante e impegnativo, in piena autonomia, – commenta il leader Cgil ER Vincenzo Colla – convinti che il pluralismo sia una ricchezza per la nostra organizzazione, da liberare in un processo che deve essere vitale per tutti, contro la sterile cristallizzazione delle posizioni. La confederazione regionale ha da oggi una direzione più rappresentativa dell’insieme dell’organizzazione e più attrezzata alle nuove prove che abbiamo di fronte, a partire dallo sciopero generale del 6 maggio”.

















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