“Le ultime decisioni prese dalla sinistra in tema di rifiuti hanno tanto il sapore di una maldestra e traballante difesa d’ufficio di Hera, che scopriamo oggi più che mai in forte difficoltà su questo tema. Le argomentazioni a sostegno di una scelta inconcepibile e potenzialmente rischiosa come quella dell’abolizione di un tetto massimo allo smaltimento dei rifiuti speciali sono molto deboli e francamente altrettanto discutibili, rappresentando peraltro un vero e proprio inno all’incoerenza”. Lo afferma in una nota il Consigliere Regionale del PDL Enrico Aimi che così commenta: “Non porre un limite massimo alle quantità di materiali da distruggere può rappresentare una scelta tanto irresponsabile quanto pericolosa, soprattutto in riferimento alla salute dei cittadini. Sono tanti gli interrogativi che sorgono spontanei a chicchessia se le decisioni assunte vanno realmente nella direzione annunciata. A chi da fastidio quantificare il volume massimo di “spazzatura” da incenerire? Non può essere di aiuto una precisa programmazione che guardi al futuro in termini di maggior raccolta differenziata? Dinanzi ad un’effettiva capacità di realizzare un piano preciso in tal senso anche un eventuale aumento del prodotto di risulta non dovrebbe spaventare più di tanto. Di fronte invece a scelte come questa par quindi di capire che le 240mila tonnellate di capacità dell’impianto modenese sono un quantitativo palesemente eccessivo per il nostro solo territorio, conferma certificata oggi dall’eliminazione dei tetti per i rifiuti speciali che sta a significare che con il “lanciafiamme” arrostiamo porcherie d’importazione. Un conto è la solidarietà nell’emergenza, un altro conto è mettere a regime la macchina per interessi di bottega. Singolare poi che un importante esponente delle istituzioni modenesi si sia affrettato a giustificare la scelta affermando che “nell’inceneritore finiranno gli speciali solo se vi rimarrà spazio”, il che equivale ad ammettere che l’impianto di via Cavazza deve servire, come detto, Modena e non solo. Ci chiediamo dunque, ancora: sono state fatte proiezioni e simulazioni di studio sugli impatti in merito alle emissioni inquinanti e pericolose? E in caso di risposta affermativa, su quali quantità e tipologia di “speciali”? E ancora, dove sono i risultati, gli esiti, di queste simulazioni? Sia ben chiaro, noi non diciamo no all’inceneritore, figuriamoci, ma siamo estremamente preoccupati per un suo uso indiscriminato che finisce per immettere sui cieli di Modena e della provincia quel “veleno” di cui altre comunità non vogliono nemmeno sentir parlare e di cui faremmo volentieri a meno anche noi. Perché siamo certi che ai cittadini prima del profitto interessi la salute. Sarebbe poi interessante conoscere se esiste un registro preciso che descriva dettagliatamente il percorso di tutti i rifiuti? E poi ancora, cosa fuoriesce in termini di emissioni e in quali quantità, nel momento in cui vengono bruciati i cosiddetti rifiuti speciali? Ci sono Diossine? Metalli pesanti? Composti del cloro o dell’azoto? Furani? Come la mettiamo con le piogge acide? Ci sono dati aggiornati sulle incidenze dei tumori ai polmoni, e non solo, da raffrontare con i periodi precedenti? Ai modenesi vorremmo evitare insani aerosol non prescritti dal medico. Con la salute della gente – ha sottolineato l’esponente pidiellino – non si scherza. Vi è un dato invece sul quale non vi sono dubbi ed è l’incremento degli introiti di HERA e, conseguentemente dei comuni che ne detengono azioni in portafoglio. Attendiamo dunque di essere illuminati – e ci auguriamo almeno confortati – con risposte chiare anche su queste domande, sottolineando però un’altra evidentissima contraddizione: si vuole portare la raccolta differenziata al 65%, ma non si sa come. Anche perché il porta a porta pare sia stato definitivamente bocciato. Perché? E’ stato cancellato in quanto Hera non è in grado di organizzarlo, oppure perché è molto più facile bruciare di tutto e di più pur di far cassa, in un unico grande forno, motivo che pare aver portato alle dimissioni dall’osservatorio ambientale sull’inceneritore il dottor Bertolasi? Chissà forse tutto va bene …o no!?”.
Periodico quotidiano Sassuolo2000.it
Reg. Trib. di Modena il 30/08/2001
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