“Una decisione assunta in una stanza senza finestre, non valutando in alcun modo i pesanti effetti che si ripercuotono sui cittadini e che colloca i farmacisti in una situazione che li obbliga in modo notarile ad applicare una norma non voluta e in più occasioni osteggiata e criticata”. Sono le parole molto dure di Silvana Casale, presidente di Federfarma Modena, Associazione che riunisce la totalità delle farmacie private della provincia, a commento del provvedimento dell’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco.
L’atto, in vigore da oggi, 15 aprile, evitando di entrare in dettagli troppo tecnici, fissa i nuovi prezzi di riferimento inseriti nelle liste di trasparenza dei medicinali a brevetto scaduto, che cioè non sono più tutelati dalle normativa sulla proprietà industriale. Tradotto in parole semplici, i cittadini da oggi, anche nel caso in cui decidano di scegliere il farmaco equivalente, dovranno nella stragrande maggioranza dei casi sborsare la differenza. Un esempio? “Fino a ieri se avevo necessità di assumere un farmaco che ha come principio attivo la Simvastatina (serve per curare il cosiddetto colesterolo alto), per una scatola di 28 compresse, scegliendo l’equivalente non avrei dovuto sborsare nemmeno un centesimo, oggi, con la nuova norma l’integrazione balza a 3.60 euro a confezione”.
L’effetto è quello di far sopportare ai cittadini una sorta di ticket mascherato, mettendo il farmacista in una situazione rispetto alla quale non c’è margine d’intervento. “Vogliamo denunciare questa scelta perché prima di tutto si vanno a mettere le mani in tasca ai cittadini su un fronte, quello della salute, assolutamente prioritario e irrinunciabile. In più anche il sistema di remunerazione che oggi assicura l’esistenza dell’intera rete delle farmacie territoriali, oltre 17 mila in tutta Italia, viene pesantemente falcidiato, mettendo a rischio la sopravvivenza stessa di alcune farmacie presenti in zone periferiche e disagiate.”
Federfarma, come ribadito più volte anche a livello nazionale, auspica che come risultato minimo e transitorio, sia introdotta una moratoria che blocchi l’applicazione del provvedimento. Questo, in attesa di potere raggiungere un accordo più equilibrato e soprattutto meno oneroso per le tasche dei cittadini e penalizzante per le farmacie territoriali.