“La Regione Emilia Romagna non consente ai Consiglieri regionali di avere i documenti. Per poter svolgere al meglio il proprio mandato di rappresentante dei cittadini è consentito ai Consiglieri di poter visionare ogni documento. Le leggi parlano chiaro. Eppure alla Regione Emilia Romagna non è così. Alla faccia della trasparenza!”.
Duro il commento del Consigliere regionale del Popolo della Libertà Andrea Leoni dopo la risposta da parte del Direttore Generale Sanità e Politiche Sociali all’accesso agli atti che aveva presentato per avere la relazione della commissione d’inchiesta sulla vicenda del reparto di Cardiologia del Policlinico di Modena.
“Nell’esercizio delle funzioni di Consigliere regionale, a seguito della vicenda che ha interessato il reparto di Cardiologia del Policlinico di Modena avevo richiesto la relazione della commissione d’inchiesta attraverso lo strumento dell’accesso agli atti. Già avevo trovato singolare e istituzionalmente poco corretto che tale documento non fosse stato consegnato ai componenti della Commissione Assembleare Sanità in occasione dell’informativa dell’Assessore alla Sanità Lusenti. Avevo rimarcato questo disdicevole avvenimento durante l’informativa facendo presente che avevo comunque presentato una richiesta di accesso atti. Dopodiché dall’Assessorato mi arriva solo un estratto di quella relazione. Lo stesso già presentato all’udienza conoscitiva. Un comportamento del genere autorizza a chiedersi quali siano le paure dell’Assessorato alla Sanità rispetto a quella relazione. Ma certamente grave è la presa in giro delle prerogative dei Consiglieri regionali. Per questo ho presentato un’interrogazione regionale affinché sia ristabilita immediatamente la facoltà di controllo e verifica che ci è stata assegnata dai cittadini quando siamo stati chiamati a svolgere il ruolo di Consiglieri regionali”.
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Ogni giorno un nuovo caso e una nuova denuncia. Ovviamente prima che tutte queste situazioni individuali vengano vagliate, passerà del tempo. Nessuna sentenza è già scritta, nessun processo già celebrato, tanto meno in piazza, o sui giornali. Il tema però è particolarmente delicato, e l’atteggiamento tenuto fina dall’inizio ambiguo. Le difese d’ufficio iniziali sono diventate troppo presto dubbi, infine ammissioni. La città è sconcertata. E il Policlinico non merita questa pubblicità per la sua storia, e per la serietà dei tanti professionisti che ogni giorno aiutano tante persone.
Oggi è necessario tutelare questa struttura. E chi in questo momento è sotto la lente del controllo del suo operato, non può nello stesso momento essere il controllore, da chi dirige il reparto, a chi dirige l’intera struttura. La salute tocca le corde più intime e le paure più profonde: un passo indietro è necessario. Non per questioni di opportunità, ma per tutelare il Policlinico, e i cittadini che ad esso si affidano.
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere provinciale – PDL)