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Alla Facoltà di Ingegneria “Enzo Ferrari” si replica: nella sessione di laurea del 18 aprile i laureandi sono 142

Altra eccezionale sfornata di nuovi ingegneri alla facoltà di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. Dopo i 147 laureati dell’aprile 2010, in una sola sessione di laurea, quella che si svolgerà lunedì 18 aprile, taglieranno il traguardo contemporaneamente ben 142 studenti, un numero davvero ragguardevole se si pensa che mediamente da questa facoltà escono ogni anno 400-450 ingegneri.

L’anno scorso coloro che hanno conseguito il titolo di laurea erano stati 466, 474 nel 2009, mentre nel 2008 l’avevano meritato in 409 e nel 2007 coloro che avevano concluso con successo il proprio percorso di studi erano stati 437.

La sessione di laurea dei prossimi giorni che si tiene preso la sede di via Vignolese 905 a Modena, quindi, rappresenta una circostanza particolarmente significativa, di festa per la facoltà, i cui docenti saranno impegnati praticamente senza soluzione di continuità per l’intera giornata dalle 9.00 del mattino fino al tardo pomeriggio per garantire la regolarità di presenza delle varie commissioni nelle aule, dove si terranno le discussioni, ma anche per i numerosi colleghi mobilitati quali relatori accanto ai ragazzi nella presentazione delle proprie tesi.

“Sono particolarmente soddisfatto dei risultati fin qui conseguiti, non solo in termini di numeri, ma anche di qualità dei lavori di tesi svolti” commenta il Preside della facoltà prof. Giuseppe Cantore. “Segnalo che la gran parte delle tesi derivano da problemi concreti posti da aziende del territorio presso le quali molti tesisti hanno potuto svolgere lo stage”.

Dal punto di vista organizzativo lo sforzo sarà notevole ed il Campus universitario di Ingegneria pullulerà non solo per la presenza dei protagonisti di queste giornate, studenti e docenti, ma anche dei numerosi parenti ed amici che non vorranno perdersi uno dei momenti più importanti della vita di questi giovani.

Per la stessa realtà economico-industriale locale l’immissione di 142 nuovi ingegneri può costituire un fondamentale contributo al rilancio delle prospettive di sviluppo e competitività del sistema, in quanto sarà messo nelle condizioni di attingere a nuove figure professionali altamente preparate e pronte a fare il loro ingresso nel mondo del lavoro.

Gli stessi dati occupazionali resi noti dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea che ha fotografato la situazione a un anno dal conseguimento del titolo di studio per i laureati del 2009 dimostra ancora, nonostante un preoccupante aumento della disoccupazione tra i laureati italiani che ha raggiunto a livello nazionale nel 2010 il 18.9% su base Istat, che la laurea in ingegneria è una di quelle che offre maggiori opportunità di impiego e lavoro. Infatti rispetto ad una media di disoccupazione generale, calcolata secondo i parametri Istat per quanto riguarda l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia (ad un anno dalla laurea) del 10.4% gli ingegneri a spasso dopo un anno dalla laurea (laureati nel 2009 che nel 2010 ancora cercavano) erano il 5.8%, e più precisamente l’11.3% tra quelli di primo livello (triennale) ed il 2.5% tra quelli di secondo livello (magistrale + 2) con tassi di occupazione particolarmente brillanti, soprattutto se si considera che il dato di disoccupazione tra i colleghi laureati in Ingegneria nel complesso delle altre facoltà italiane è stato del 12.6%.

Quanto ai guadagni, si deve per contro osservare un regresso delle retribuzioni medie: il salario medio di ingresso nel 2010 per un ingegnere dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia è stato di 1.057 euro, quasi cinquanta euro in meno del 2009 (1.109 euro), anche se in questo caso la differenza di retribuzione tra laureati di primo livello e delle magistrali è piuttosto evidente: i primi si debbono accontentare di appena 800 euro, mentre i secondi possono contare su guadagni in ingresso di 1.235 euro.

“Sarebbe certamente auspicabile un maggior riconoscimento retributivo per ragazzi che hanno affrontato studi onerosi ed impegnativi – sottolinea il prof. Giuseppe Cantore – ma in questo momento di difficoltà per l’intero Paese resta la soddisfazione di poter dare un significativo contributo all’innovazione ed alla produzione industriale”.

Più nello specifico i nuovi laureati saranno: 63 nelle 7 triennali che compongono l’offerta formativa della facoltà secondo il DM 509 (Ingegneria Civile, Ingegneria Ambientale, Ingegneria dei Materiali, Ingegneria Elettronica, Ingegneria delle Telecomunicazioni, Ingegneria Informatica e Ingegneria Meccanica); 79 nelle 6 specialistiche/biennali o VOD/quinquennali (Ingegneria dei Materiali, Ingegneria del Veicolo, Ingegneria Elettronica, Ingegneria Informatica, Ingegneria Meccanica, Ingegneria per la Sostenibilità Ambientale).

















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