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Bologna, start up e aziende storiche: un ‘matrimonio’ per innovare

Da una parte 12 nuove imprese. Ancora piccole, ma super innovative. Nate, spesso, dall’attività di ricerca che viene realizzata nei laboratori dell’Università. Dall’altra 12 nomi storici della manifattura made in Bologna. Obiettivo: fare incontrare i due mondi, promuovendo alleanze e collaborazioni, per far crescere più in fretta le prime e per rendere più innovative le seconde. In una parola: per far diventare più competitivo tutto il tessuto produttivo.

È questo che si sono proposti Aster e il Club degli innovatori di Unindustria Bologna promuovendo un incontro a porte chiuse nell’Area di ricerca del CNR di Bologna. “Le nuove imprese – spiega l’Ing. Sara Monesi, direttore esecutivo di WE TECH OFF, l’incubatore di imprese di Aster – valorizzando i risultati della ricerca, possono portare innovazione e nuove prospettive ad aziende mature che hanno un’identità forte e radicata nel territorio. Non solo, ma grazie all’offerta di Unindustria Bologna potranno sviluppare una fitta rete di contatti che darà loro più opportunità”.

Delle 12 start up 9 sono di Bologna, una di Modena, una di Reggio Emilia e una di Ferrara. Diversi i settori rappresentati. Si va dalle soluzioni riabilitative per pazienti con lesioni midollari di Movetronic al supporto alle decisioni di impresa di Optit, dal controllo accessi mediante telefono cellulare di Mexage alle proiezioni tridimensionali di contenuti sulle pareti degli edifici di Apparati Effimeri, fino alle tecnologie per elaborare i dati satellitari di Meeo.

Tra le start up troviamo poi i servizi di controllo qualità in campo farmaceutico di PolyCristalLine, i sensori per rilevare il gas radon di RSens, le visiere oscuranti per caschi messe a punto da Raleri, le soluzioni per portare la biodiversità in città di Eugea, la grafica in movimento di Tiwi, lo sviluppo di farmaci a base proteica di byFlow e le soluzioni per il controllo e la gestione dell’assemblaggio di Make Italia.

Dall’altra parte del tavolo grandi nomi e aziende storiche del tessuto bolognese, a partire dall’Ima, colosso produttore di macchine automatiche per il settore farmaceutico, cosmetico e alimentare; da Seci Energia, holding del Gruppo Maccaferri dedicata allo sviluppo di progetti specifici nei settori Energia e Ambiente e da Termal, da più di 20 anni azienda leader nella climatizzazione residenziale, commerciale e industriale in Europa.

A fianco a loro Twinergy, che fornisce servizi per migliorare l’efficienza operativa e per automatizzare i processi dei clienti; Foley, società di consulenza organizzativa; E-Soft, che offre servizi di progettazione, sviluppo, integrazione e assistenza su software applicativi; Feb Elettrica, società che produce componenti per impianti elettrici domestici; Metal Service, attiva nel campo della carpenteria metallica; Dedanext, che sviluppa soluzioni software internazionali e nazionali dedicate al mercato delle medie aziende. A chiudere la pattuglia CRIT, che fornisce servizi di informazione tecnologica e consulenza; Cineca, il maggiore centro di calcolo in Italia e uno dei più importanti a livello mondiale e Rete Ventures, società di servizi del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Il buon esito dell’incontro ha spinto Aster e Unindustria Bologna ad aprire una riflessione sull’opportunità di renderlo un appuntamento fisso. Unindustria Bologna, per agevolare le start up, ha intanto deciso di offrire gratuitamente ad esse un anno di servizi associativi. Le nuove imprese innovative sono state sostenute, nella fase di avvio, da Spinner 2013 – il programma della Regione Emilia-Romagna nato per preparare i giovani negli ambiti della ricerca e dell’innovazione tecnologica – e da We Tech Off, l’incubatore di Aster che sostiene la nascita e lo sviluppo di imprese innovative e ad alto contenuto tecnologico.

















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