L’inflazione in Italia nel 2011 si attestera’ al 2,9%: sono le previsione di Prometeia contenute nel Rapporto di aprile presentato oggi a Bologna. Secondo gli analisti bolognesi l’inflazione scendera’ poi all’1,7 nel 2012 e risalira’ all’1,9 nel 2013/2014. L’inflazione nella Uem sara’ piu’ o meno in linea con quella italiana: 2,6% nel 2011, 1,7% nel 2012; 1,9 nel 2013-2014. Sara’ piu’ alta quella statunitense: 3,2% nel 2011; 3.5% nel 2012; 2.9% nel 2013-2014.
L’accumulo delle scorte e la ripresa delle esportazioni hanno chiuso in Italia il ciclo recessivo piu’ lungo e intenso: nel 2011, in generale, si prevede una crescita dello 0,9%, ma il ritmo della ripresa non sara’ in grado di riportare il Pil al livello del 2007 nemmeno nel 2014.
E’ il quadro dell’economia nazionale che emerge dal Rapporto di Previsione di Prometeia (Aprile 2011) sulle prospettive di breve-medio termine dell’economia internazionale e italiana.
Anche il punto di svolta inferiore nell’occupazione complessiva sembra ormai raggiunto – spiega la societa’ di ricerca bolognese – ma il ritorno ai livelli di occupazione pre crisi sara’ ancora piu’ lungo di quello del Pil. I piu’ penalizzati sul fronte del lavoro saranno i giovani, mentre aumenteranno le quote al lavoro degli ultracinquantenni. Il dato piu’ significativo che emerge dalla chiusura della contabilita’ nazionale del 2010 – sottolinea Proteia – e’ proprio il contributo delle scorte alla crescita del Pil. La sua entita’ positiva e’ pari a quella della domanda interna: 0.9 punti percentuali di Pil. Assieme, i due contributi hanno esercitato un impulso sul Pil pari a 1.8%; in realta’ la crescita effettiva e’ stata complessivamente dell’1.2% a causa del contributo negativo del settore estero. Da un avanzo del saldo merci di poco piu’ di 800 milioni di euro nel 2009, si e’ passati a un disavanzo di circa 19 miliardi del 2010, nonostante la crescita in termini reali delle esportazioni di quasi il 9 per cento.
Tra le cause, il peggioramento delle ragioni di scambio e assorbimento di importazioni in termini reali ancora maggiore della crescita delle esportazioni. Con il riassorbimento del ciclo delle scorte nel corso del 2011, gli impulsi contrapposti di scorte e importazioni rientreranno e la crescita sara’ tracciata dall’evoluzione della domanda interna che oscillera’, nei prossimi tre anni, poco sotto e poco sopra l’1 per cento.