È positivo che ordini professionali, associazioni di categoria e imprese si mettano insieme per rilanciare l’edilizia, anche se crediamo che il coinvolgimento dei sindacati darebbe più forza alle condivisibili richieste del protocollo firmato ieri». Lo afferma il segretario provinciale della Filca-Cisl di Modena, Domenico Chiatto, commentando il protocollo d’intesa firmato ieri da tredici soggetti che rappresentano il settore delle costruzioni. «Purtroppo la giungla burocratica non è l’unica causa della crisi. Nell’ultimo anno edile (ottobre 2009-settembre 2010) – rivela Chiatto – Modena ha perso una massa salari, cioè il valore economico relativo al lavoro dipendente, calcolata in oltre dieci milioni di euro. Un valore che, considerato il dato medio di permanenza nel settore, equivale a un migliaio di lavoratori in meno, i quali si aggiungono ai 1.500 posti andati in fumo l’anno precedente. La tendenza per il 2011 è di peggioramento: il rischio è che l’anno in corso sia peggiore del 2010, già di per sé difficilissimo». Il segretario degli edili Cisl nota la contraddizione tra l’andamento negativo dell’occupazione e i dati dell’Osservatorio provinciale sugli appalti che, nel 2010, ha registrato una leggera crescita rispetto al 2009. «Una delle spiegazioni potrebbe essere il non obbligo di iscrizione alle Casse edili modenesi per le aziende che risiedono e si spostano nell’ambito della regione, oppure l’aumento di maestranze che si spostano dai territori limitrofi in cerca di cantieri. Un’altra ipotesi – continua Chiatto – è il fenomeno dei “muratori con partita Iva”, cioè il lavoro autonomo e indipendente letteralmente esploso a causa della crisi e della compressione dei prezzi. Su questo tema auspichiamo che la discussione della legge ora in Senato sulla qualificazione all’accesso al settore proceda celermente per regolamentare l’attività di imprenditore edile, prevedendo requisiti formativi, finanziari, tecnici e morali oggi del tutto assenti». Per affrontare la crisi del settore la Filca-Cisl sollecita un intervento deciso da parte di tutti gli attori pubblici e privati per rilanciare gli investimenti, in particolare su housing sociale (case popolari ed edilizia agevolata) e recupero degli immobili fatiscenti. Servono misure eccezionali per affrontare un momento eccezionale, dice il sindacato di Palazzo Europa, pena il pericolo di un’involuzione economica, ma soprattutto sociale. «Occorrono senso di responsabilità e unità d’intenti per evitare che vada in crisi il sistema delle imprese modenesi e si aprano spazi per soggetti che operano al di fuori delle regole. Da parte nostra – conclude Chiatto – siamo pronti a definire ulteriori accordi per difendere il lavoro e garantire che sia svolto con qualità, sicurezza e regolarità».
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