Oggi 25 aprile, in piazza Martiri della Libertà, di fronte al Municipio, si è svolta la classica celebrazione del 25 aprile, alla presenza del consigliere regionale Giuseppe Pagani. Dopo l’Alzabandiera con gli Alpini di Casalgrande, e la Messa nella Chiesa Madonna del Lavoro, il corteo, accompagnato dalla Banda, ha deposto la corona commemorativa “Caduti della Resistenza”, alla presenza del sindaco Andrea Rossi, della giunta, del Consiglio e delle autorità militari.
Per il sindaco Rossi: “La storia d’Italia è unitaria e fondata sui valori della Resistenza. Una Resistenza che fu guerra di liberazione, liquidazione del fascismo e costituzione di una democrazia, ma anche portatrice di quei principi quali la libertà, la democrazia, la solidarietà che troveranno piena espressione nella Costituzione.
Essi devono diventare patrimonio di tutti, poiché quel sistema di valori e di ideali hanno mosso una generazione di combattenti e di patrioti, per liberare l’Italia dal giogo nazi-fascista; così come una giovane generazione di combattenti patrioti lottò per unificare l’Italia nella seconda metà dell’Ottocento. Festeggiamo ancora oggi il 25 aprile -conclude il Sindaco- perché quei valori sono ancora i nostri valori, di uomini che stanno andando verso la mondialità e verso quell’età dei diritti umani che -lo dimostrano le recenti rivolte del mondo arabo- avanza inesorabile a ogni latitudine, verso quel mondo animato da tolleranza, dialogo, incontro che non dobbiamo rinunciare a costruire”.
Per il consigliere Giuseppe Pagani: “Si tratta di un 25 aprile particolare, che si inserisce tra le celebrazioni dei 150 anni: la volontà di tenere insieme questi due eventi nasce dal comune denominatore della libertà e dell’indipendenza, che ha visto in entrambi i casi l’impegno di numerosi uomini e donne, che con slancio ideale si sono battuti per l’unità prima e la Resistenza poi, in nome di un rinnovamento d’Italia in senso democratico. Sono i due eventi fondanti del nostro vivere insieme e civile, per cui possiamo affermare che la Resistenza ha conquistato per la seconda volta l’unità del nostro Paese.
Essa non fu una serie casuale di singoli episodi, non fu folklore, bensì un movimento politico e militare di reazione di un popolo umiliato dal fascismo, attraverso un sacrificio che ha unito in modo indelebile un popolo, Nord e Sud d’Italia: da quella straordinaria esperienza sono nate la nostra Repubblica e la nostra Costituzione, in un legame genetico fondativo con l’esperienza della Resistenza che gettò le radici della nostra Costituzione.
E’ una festa della libertà: concetto sul quale oggi è necessario interrogarsi: occorre servire la libertà non rimanere indifferenti, contro la dittatura dell’individualismo politico -conclude Pagani- e in nome di essa deve rinascere la voglia di essere un paese basato sull’uguaglianza sociale e culturale, sulla pari dignità di tutti”.