“Mi pare che i consumi nel nostro Paese vadano male cosi’ come va male la produzione interna, esattamente in ragione del fatto che le famiglie non hanno soldi. Non credo ci sia un problema di orari. Mi pare ci sia un problema, semmai, di fare rapidamente una riforma fiscale che permetta alle famiglie, ai lavoratori e alle stesse imprese di avere risorse da investire o da spendere”: cosi’ il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, rivendica e spiega la linea del suo sindacato sull’opportunita’ di tenere chiusi gli esercizi commerciali in occasione del 1 maggio, festa dei lavoratori. “Il primo maggio – ha detto ancora il leader della Cgil a margine dell’assemblea dei delegati regionali, in corso a Bologna – e’ la festa del lavoro e, come sempre, ci siamo fatti carico di quelle che erano le necessita’ di pubblica utilita’ e di servizio. Il resto per un giorno lo si puo’ lasciare da parte”.
A Bologna, i tre sindacati confederali non festeggeranno nella stessa piazza il 1 maggio. Interpellata dai giornalisti a tal proposito, la Camusso sottolinea l’importanza dell’unita’.
“Dobbiamo sempre ricordare – ha spiegato – che il Primo maggio e’ la festa dei lavoratori. Le modalita’ dell’organizzazione non possono togliere nulla al fatto che sia la festa dei lavoratori. Noi siamo da sempre coscienti e convinti che un sindacato diviso e’ semplicemente un sindacato piu’ debole. La ricerca dell’unita’ – ha concluso – resta sempre il nostro punto di riferimento, poi ci misuriamo con le difficolta’ e le differenze che ci sono”.