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Regione, il bilancio dei primi sette anni di vita della Fondazione emiliano-romagnola per le Vittime dei Reati

Cento casi, oltre un milione di euro a disposizione di persone che hanno subito una violenza e che la Fondazione vuole aiutare a superare i danni (materiali e morali). È il bilancio dei primi sette anni di vita della Fondazione emiliano-romagnola per le Vittime dei Reati, realtà della Regione Emilia-Romagna che vede la collaborazione con le Province e i Comuni della nostra terra.

Questa mattina, alla presenza del presidente della Fondazione Sergio Zavoli e di Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore regionale alle Politiche per la Sicurezza, la Fondazione ha tenuto l’annuale Assemblea dei Soci durante la quale, oltre l’approvazione del bilancio consuntivo 2010, si è fatto il punto sull’attività della Fondazione stessa. Dal 2004, il suo anno di nascita, al 31 dicembre 2010 sono stati seguito 100 casi, 46 hanno riguardato omicidi o tentati omicidi, 23 vari tipi di violenza alla persona e 31 legati ad aggressioni e rapine. Oltre la metà dei casi riguarda donne. Nel 2010 sono stati seguiti 17 casi, così ripartiti tra le varie province: 3 a Piacenza, 4 a Parma, 2 a Reggio nell’Emilia, 4 a Modena, 2 a Bologna, 1 a Ferrara e 1 a Forlì-Cesena.

“È un’istituzione che fa onore all’Emilia-Romagna, la Regione che l’ha inventata, e sta suscitando grande interesse in tutto il Paese. Ha la natura per crescere e durare, ci consola la consapevolezza di rappresentare un valore solidale, concreto, rivolto a lenire sofferenze e bisogno nel momento in cui si palesano violenze che richiedono interventi puntuali ed efficaci”, spiega il presidente Zavoli. Positivo anche il commento di Saliera, che ricorda come “con il lavoro della Fondazione, la sua collaborazione con gli enti locali e i territori, possiamo aiutare concretamente chi vuole riprendere possesso della proprio vita dopo essere stata vittima di un grave torto”.

















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