Erano più di seicento le persone che ieri pomeriggio, primo maggio 2011, a Fiorano Modenese, hanno partecipato alla processione delle Quarantore, guidata dall’arcivescovo di Modena Mons. Antonio Lanfranchi, che dalla parrocchiale di San Giovanni Battista ha raggiunto la Basilica della Beata Vergine del Castello dove è stata impartita la benedizione eucaristica.
Qui ad attendere c’erano già le autorità civili, con il sindaco Claudio Pistoni, il presidente dell’assemblea regionale dell’Emilia-Romagna Matteo Richetti, gli assessori, una rappresentanza del consiglio comunale, i rappresentanti delle forze dell’ordine, per partecipare alla benedizione della statua del Beato Giovanni Paolo II, provvisoriamente posizionata nel giardino della Basilica in attesa che si concludano i lavori di consolidamento e riqualificazione del Parco della Rimembranza, dove la statua troverà la sua definitiva sistemazione. Ideata dallo scultore Albano Poli , dello studio Arte Poli di Verona, la statua è stata realizzata in fusione di bronzo, finemente lavorato; è prodotta in 10 esemplari che saranno collocati in alcuni fra i principali luoghi mariani in tutto il mondo.
Il parroco Mons Giuseppe Albicini nel suo saluto si è detto convinto che ‘oggi ci ha chiamato lui’; il sindaco Claudio Pistoni ha spiegato come il comune sia in attesa del visto della Sovrintendenza per completare l’intervento di consolidamento del Parco della Rimembranza, dove sarà collocata la statua, con l’auspicio di rispettare i tempi preventivati dell’8 settembre.
L’arcivescovo Mons. Lanfranchi ha definito il monumento un memoriale che ci ricorda il passaggio di Dio in occasione della visita di Giovanni Paolo II del 1988: “Riviviamo quei ricordi, ma acquistano un oggi. L’energia del papa entra in noi per suscitare passioni, ci proietta nel futuro”. Parlando degli incontri che ebbe con i giovani, i lavoratori, gli ammalati ha aggiunto: “Dovremo riprendere quelle pagine; ci sono pagine e ci sono parole per l’oggi”. Ha definito il Beato un papa ‘magno’, che diventando pontefice non ha perso la sua umanità, la passione per l’uomo concreto, l’ammalato, l’anziano. Lui era autenticamente uomo in tutte le fasi dell’umanità, come il messaggio che ha lasciato con la sua malattia. “L’uomo ha una dignità grande, data dall’incarnazione e dalla morte di Gesù; non può essere ridotto a bene di consumo” concludendo il suo intervento con il ‘Totus tuus’ di Giovanni Paolo II, la sua fede mariana perchéla Madonna è un modello per tutti noi”.
Dopo la benedizione della statua i bambini del catechismo hanno liberato i palloncini con messaggi di pace. E’ iniziato il pellegrinaggio dei fedeli davanti alla statua; le persone si sono affollate all’angolo dell’annullo speciale o a visitare le mostre e a guardare i video predisposti nel Salone del Pellegrino; molti si sono trasferiti in chiesa per il Rosario e la Messa, per rendere omaggio al busto bronzeo di Giovanni Paolo II realizzato dallo scultore Giuseppe Merighi, per salire davanti al dipinto della Beata Vergine del Castello mentre nel cielo un elicottero della Polizia di Stato ricordava il passaggio del 1988 del Papa sul Santuario prima di atterrare nella Pista della Ferrari dove avvenne l’incontro con i lavoratori.