La lettera aperta che l’Esecutivo provinciale del Partito Democratico di Reggio ha scritto alla Cgil in vista dello sciopero generale del prossimo 6 maggio.
L’Esecutivo dell’Unione Provinciale del Pd di Reggio Emilia ha letto con attenzione le motivazioni e gli obiettivi dello sciopero nazionale indetto dalla Cgil per il 6 maggio p.v..
L’unità dei sindacati, la democrazia nel lavoro, la lotta contro la crisi, la riforma del fisco in difesa dei redditi, i giovani, le donne sono temi a cui il Partito Democratico attribuisce il valore di piena priorità nella propria azione politica sul territorio ed in Parlamento, anche attraverso puntuali proposte di legge.
Come ha scritto il segretario nazionale Bersani in occasione della celebrazione del 1° Maggio: “Ci muovono preoccupazioni comuni per un’economia che non cresce, per il lavoro che manca per troppe persone, per la precarietà e l’incertezza in cui vivono larghi settori giovanili, per l’impoverimento di molte famiglie e l’indebolimento della coesione sociale. Sono queste, e non altre, le vere priorità del Paese alle quali siamo tutti chiamati a dare risposta, ciascuno nel proprio ambito di responsabilità partecipando ad un progetto solidale per il futuro dell’Italia”.
Per queste ragioni leggiamo, nella scelta di indire autonomamente lo sciopero generale, la decisione certamente non facile ma pienamente legittima di mandare un segnale forte di richiesta di cambiamento, in primo luogo al Governo e alla sua maggioranza.
Il Pd vuole contribuire a questa trasformazione nell’interesse del Paese coinvolgendo responsabilmente le forze politiche, sociali ed economiche. Per questo si batte per cambiare il governo, ripetutamente dimostratosi inadeguato. Lo fa con le proprie idee e proposte, che troveranno ulteriore occasione di approfondimento e di dibattito il 17 e 18 giugno a Genova in occasione della Conferenza Nazionale per il Lavoro e prima ancora, in preparazione di questa, il prossimo 20 maggio a Reggio Emilia alla conferenza provinciale: appuntamento al quale siete fin da ora invitati a partecipare.
Temi come la definizione di regole condivise sulla rappresentanza sindacale, la lotta al precariato e l’individuazione di strumenti di partecipazione dei lavoratori alla governance delle imprese, possono essere un primo ma importante banco di prova per ristabilire le necessarie relazioni unitarie dei sindacati. Come ha recentemente ricordato anche il capo dello Stato: “La rinuncia a sforzi pazienti di ritessitura quando si producano lacerazioni e diventino indispensabili dei ripensamenti, può portare solo al peggio, dal punto di vista del peso e del ruolo del lavoro e delle sue rappresentanze”.
Vogliamo leggere nella piattaforma della Cgil un attacco non alle altre forze sindacali, ma allo stato di fatto che vede il Paese immobile. Vi vediamo una delle azioni per cambiare le cose.
Il Pd si batterà perché la richiesta di lavoro e di giustizia sociale sia di nuovo protagonista dell’azione politica, il nostro impegno è che questa battaglia sappia coinvolgere tutte le forze sociali, nel tempo e nei modi che pure saranno necessari. Crediamo che così l’Italia potrà ricevere la scossa che le è necessaria, e che è necessaria ai lavoratori ed al lavoro su cui è fondata.
(Esecutivo Unione Provinciale del Partito Democratico – Reggio Emilia)