Come Ateneo voglio precisare che stiamo seguendo con la massima attenzione quanto sta succedendo a proposito della vicenda riguardante il Struttura Complessa di Cardiologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena. Il riserbo finora mantenuto è esclusivamente dovuto al rispetto che portiamo nei confronti delle autorità istituzionali e sanitarie che si sono occupate delle denunce presentate.
Ufficialmente, nella persona del Rettore, abbiamo ricevuto richiesta da parte dell’autorità regionale di valutare possibili riflessi disciplinari sull’operato della collega prof. ssa Maria Grazia Modena (nessuna altra persona di cui si è occupata in queste settimane la stampa fa parte del nostro Ateneo) il 20 aprile scorso. Tuttavia, dobbiamo rilevare che le contestazioni mosse al suo operato, se sono effettivamente fondate, sono avvenute al di fuori della sfera di competenze su cui è chiamato a vigilare l’Ateneo: le attività di primariato di natura gestionale-assistenziale, infatti, non riguardano né la didattica né la ricerca, e rientrano sotto la giurisdizione universitaria solo indirettamente, data la posizione di dipendente universitaria della prof. ssa Maria Grazia Modena.
All’indomani della trasmissione di atti ricevuta il Rettore ha affidato immediatamente l’incarico ad un team di professionisti allo scopo di affiancare l’Ufficio legale dell’Ateneo per decidere in merito alle richieste avanzate dalla Regione.
In ogni caso ci corre l’obbligo di dissociarci dal processo mediatico intentato nei confronti della prof.ssa Maria Grazia Modena, un medico molto stimato, nei confronti della quale a tutt’oggi non sono state rilevate responsabilità specifiche o accuse da parte dell’autorità giudiziaria.
(Il Rettore, Prof. Aldo Tomasi)