«Lo sciopero è un’arma di fondamentale importanza e non deve mai essere utilizzato per dividere i lavoratori per mere finalità politiche o peggio di parte. Come, invece, accade con quello generale del 6 maggio.
Da alcuni anni, la Cgil ne ha proclamati tanti. Anzi troppi: molti slogan e una ridda di richieste in cui si mixa tutto e il contrario di tutto. Unico chiaro obiettivo: essere i supplenti di un’ala politica ora assente dal Parlamento e di un’opposizione un po’ inadeguata.
Ma risultati sindacali portati a casa sono a pari a zero. Come attesta, ultimo in ordine di tempo, il caso dell’ex Bertone: pur essendo a maggioranza Fiom, i lavoratori hanno scelto di difendere il loro impiego.
Come UIL esprimiamo profondo rispetto nei confronti di quei lavoratori e di quei pensionati che – anche se in numero sempre minore – continuano a seguire queste indicazioni estremamente sbagliate e dannose in un contesto di crisi come quello attuale.
E’ mistificante continuare ad illudere lavoratori e giovani che la crisi, tra l’altro ben lontana dell’essere risolta, lasci tutto inalterato e che si possa continuare a riproporre schemi ideologici superati.
E’ auspicabile che la Cgil, dopo questo sciopero rituale, smetta di abbaiare alla luna e ritorni alle cose realizzabili.
La vera priorità è reperire risorse per finanziare ripresa economica e sviluppo. Su questo, si possono individuare soluzioni fattibili: dalla riforma del fisco alla lotta all’evasione contributiva fino ai costi del cosiddetto potere politico che governa le istituzioni».
(Gianfranco Martelli, segretario generale U.R. Uil di Emilia Romagna e Bologna)