“Molto rumore per nulla”. Mai immagine letteraria potrebbe essere più appropriata per far comprendere la “leggerezza” della polemica che si è voluta scatenare intorno all’approvazione dello Statuto dell’Ateneo, a proposito della “denunciata” assenza di rappresentanza riservata agli Enti Locali in Consiglio di Amministrazione. L’iter di approvazione del nuovo Statuto d’Ateneo, come ben sanno i componenti del CdA presenti, non è ancora concluso. Gli organi stanno attentamente esaminando, da giorni, tutti gli emendamenti migliorativi proposti al testo licenziato dalla Commissione a suo tempo incaricata. Ma, un fatto è assodato. Non c’è alcuna “autorefenzialità” da difendere da parte del corpo accademico. L’entità delle presenze esterne, anzi, nel nuovo Statuto per quanto riguarda il CdA ne esce rafforzata. Se oggi la presenza esterna, che significa Enti Locali, è data da 4 membri su 32, ovvero il 12,5%, nel testo in discussione risulterà di 3 su 11, quindi del 27,3%. Vero che queste presenze non sono automaticamente aggiudicate a questo o quell’ente locale come accade ora, ma saranno scelte tra nominativi proposti da un “Comitato dei Sostenitori”, di cui faranno parte Regione, Comune e Provincia di Modena, Comune e Provincia di Reggio Emilia, Camera di Commercio di Modena e di Reggio Emilia. Dove sta dunque la chiusura rispetto al territorio?
(Il Rettore, Prof. Aldo Tomasi)
