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Pesche e nettarine: Rabboni chiede l’intervento della Commissione Europea

Estendere anche ai produttori di pesche, nettarine e susine di tutta Europa l’accesso a contributi straordinari, assimilabili a quelli stanziati dalla UE per far fronte ai danni provocati dal recente allarme dell’Escherichia Coli. Ma anche una serie di proposte concrete per modificare l’attuale OCM (Organizzazione Comune di Mercato) ortofrutticola che prevedano strumenti più efficaci per prevenire e far fronte alle gravi crisi. Sono in sintesi le richieste che l’assessore regionale Tiberio Rabboni ha illustrato direttamente – nel corso dell’incontro che si è tenuto oggi a Bruxelles – al Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro e ad Emmanuel Jacquin, capo della struttura che, nell’ambito della Direzione generale Agricoltura e sviluppo rurale della Commissione Europea, si occupa dei prodotti ortofrutticoli. Rabboni ha ribadito queste richieste – che interpretano le preoccupazioni dei produttori di pesche e nettarine, anche organizzati nelle OP (Organizzazioni dei Produttori), colpiti dalla pesante crisi che sta mettendo a repentaglio posti di lavoro sia nella coltivazione che nell’indotto – anche con una lettera inviata ieri al ministro per l’Agricoltura Saverio Romano ed ai componenti delle commissioni Agricoltura di Camera e Senato. L’obiettivo è sollecitare una forte iniziativa nazionale rivolta, in particolare, al Commissario europeo Dacian Ciolos, per sostenere le richieste dei produttori.

La crisi attuale, causata da vari fattori concomitanti tra cui la sovrapposizione, per anomalie climatiche, dei calendari di maturazione fra Nord e Sud nelle aree italiane e anche con la Spagna, la riduzione della domanda a seguito dell’allarme Escherichia Coli e la perdita di potere d’acquisto delle famiglie con la conseguente contrazione dei consumi in tutta Europa, rende necessario – scrive Rabboni – “uno strumento di intervento in grado di agire sul mercato in modo trasversale, coinvolgendo tutti i produttori, associati o meno ad OP, in tutta l’Unione europea con risorse mirate. Gli attuali strumenti, basati sui ritiri da parte delle OP, non sono in grado di incidere sul mercato in modo rilevante a causa, soprattutto, dei prezzi troppo bassi riconosciuti ai produttori. Inoltre queste misure, per essere effettivamente efficaci, dovrebbero interessare l’intera produzione e non solo quella organizzata in OP”.

Alla Commissione Europea Rabboni chiede di “attivare misure immediate in grado di favorire il superamento della situazione di crisi e valutare l’opportunità di modificare l’OCM di settore”. Le proposte di modifica sono: prevedere interventi a livello europeo per prodotti altamente deperibili come pesche e nettarine, aumento dal 5 al 10% dei quantitativi ritirabili incentivandone la trasformazione in biogas, creare una dotazione specifica per la distribuzione gratuita agli indigenti e favorire forme assicurative e fondi mutualistici per difesa del reddito dei produttori.

















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