L’Unione Europea ha disposto un finanziamento di un milione e 200mila euro per sostenere la ricerca sui pannelli fotovoltaici del futuro progettati da una giovane studiosa dell’Università di Bologna. Ad incassare il sostanzioso finanziamento legato al programma Erc starting grant è Paola Ceroni, del gruppo di fotochimica di Vincenzo Balzani. L’idea che ha convinto gli esaminatori di Bruxelles è quella di combinare due innovativi materiali hi-tech, i nanocristalli di silicio e i dendrimeri, nella realizzazione di celle fotovoltaiche di nuova generazione. L’obiettivo è arrivare a pannelli più efficienti, privi di metalli potenzialmente tossici e meno costosi di quelli attuali.
I pannelli che oggi vediamo sui tetti – spiega una nota dell’Ateneo – sono già fatti di silicio, ma a fogli relativamente grandi, dello spessore di un quinto di millimetro. I nanocristalli di silicio, al contrario, sono minuscole particelle strutturate dello stesso materiale, delle dimensioni di pochi milionesimi di millimetro (nanometri). Il loro vantaggio principale è che conducono l’elettricità molto meglio del silicio in fogli. Ma dovrebbero anche far risparmiare molto materiale e soldi. I dendrimeri, dal canto loro, sono grosse molecole a forma di albero.
Negli ultimi anni, Ceroni e colleghi hanno imparato a costruirli in modo tale da catturare l?energia solare e trasformarla quasi totalmente (80%) in energia elettronica. Il progetto dei ricercatori prevede di fissare ad ogni nanocristallo più dendrimeri di modo che l?energia solare intercettata da questi possa essere convogliata e quindi trasformata in energia elettrica nei cristalli di silicio. La speranza è inoltre che l’interazione tra i due materiali possa esaltarne le rispettive proprietà, così da realizzare un materiale fotovoltaico con un’efficienza maggiore di quella attualmente disponibile, che si aggira solitamente attorno al 15 per cento.