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Questa sera in consiglio comunale a Castelvetro verranno analizzati gli “Indirizzi per la Variante Urbanistica 2011”

L’Amministrazione è impegnata nell’ambito dell’Unione Terre di Castelli nel processo di redazione del PSC intercomunale e del nuovo RUE , tuttavia i processi in corso nella comunità locale di Castelvetro e in ambito nazionale, ancorché a distanza di poco tempo dall’approvazione della Variante nel corso del 2010, anche in considerazione della limitata portata di detta ultima Variante, nell’intento di cogliere le opportunità offerte delle recenti modifiche a quest’ultima legge regionale, che consentono di apportare, a determinate condizioni, varianti anche significative agli strumenti urbanistici, in pendenza dell’approvazione del PSC e altre varianti minori, a favore delle imprese insediate, inducono a verificare e rettificare alcune programmazioni urbanistiche.

La scelta di procedere con la preventiva approvazione da parte del Consiglio Comunale di indirizzi propedeutici alla formazione della variante nasce dall’esigenza di coinvolgere sin dall’inizio del processo pianificatorio, il Consiglio Comunale, titolare delle funzioni di indirizzo e programmazione del territorio. L’Amministrazione Comunale intende pertanto avviare un processo di variante in riferimento ad alcune tematiche che si ritengono al momento, particolarmente sensibili e significative.

Resta inteso che, in ogni caso, sarà la variante vera e propria a determinare ed approfondire i contenuti, in questi indirizzi semplicemente annunciati.

Lo stato della pianificazione comunale.

In primo luogo, pare necessario inquadrare questa specifica volontà dell’Amministrazione, all’interno dello “stato della pianificazione urbanistica vigente”.

A questo proposito, primariamente, pare necessario ribadire i fondamentali obiettivi di sviluppo territoriale che contraddistinguono l’azione di governo di questa Amministrazione.

Quegli obiettivi furono alla base della variante del 2003-2004 e continuano, ancor oggi, ad essere il fondamento dell’azione del governo locale; essi sono riassumibili in:

Maggior sintonizzazione delle previsioni urbanistiche vigenti con la programmazione territoriale sovra-ordinata,

Riqualificazione urbanistica ed ambientale delle frange perimetrali l’abitato,

Monitoraggio dei processi di trasformazione interni all’abitato consolidato e razionalizzazione delle scelte urbanistiche in vigore, se in contrasto con gli obiettivi di qualità che presiedono la loro evoluzione,

Riconversione d’ambiti produttivi non più funzionali alla produzione e trasferimento della superficie utile preesistente in prossimità dei centri abitati comunali, debitamente convertita a funzioni residenziali e per servizi pubblici,

Le ragioni che inducono a adottare alcune varianti.

Attualmente, l’Amministrazione Comunale riscontra la necessità di adottare talune modifiche parziali e circostanziate allo strumento urbanistico vigente, non già per necessità di nuovo spazio residenziale, ma piuttosto per meglio attuare talune previsioni già previste.

Diverso è il discorso per il sistema produttivo perché alcune scelte di pianificazione a suo tempo in vigore sono rimaste irrisolte ed inattuate; da qui la necessità di rivedere i programmi complessivi.

E’ inoltre opportuno oltrechè necessario cogliere le nuove opportunità offerte dalle modifiche apportate alle norme regionali che regolano la pianificazione urbanistica, al fine di attuare con tempestività quelle previsioni che risultano urgenti e non differibili agli strumenti in via di elaborazione a livello intercomunale.

La manovra urbanistica, pur da intendersi unitaria nei tempi e nella presentazione pubblica, si ritiene sia ripartibile in quattro filoni principali:

1) un primo complesso di attività che hanno rilievo territoriale disomogeneo, ma tutte riferibili direttamente o indirettamente ad aggiustamenti della manovra realizzata con la variante al PRG del 2009/2010.

2) Una seconda categoria di modifiche al piano riguarda le attività produttive esistenti di cui valutare la possibilità di riconoscimento, con diverse forme e modalità, dello stato di fatto e delle esigenze di consolidamento ed ampliamento non consentite dall’attuale PRG.

3) Una terza tipologia di varianti comprende casi particolari e situazioni puntuali nuove in quanto non riferibili a precedenti processi pianificatori incompiuti né ad attività produttive non riconosciute dallo strumento urbanistico vigente.

4) Una quarta ed ultima categoria di varianti è data da quelle aventi specifica natura normativa e che saranno approfondite ed esaminate al momento:

Le varianti come sopra descritte possono avere, in base alla legislazione regionale vigente, percorsi differenziati di formazione e approvazione in rapporto ai contenuti specifici e alla rilevanza territoriale e dimensionale; può essere utile allora utilizzare per ciascuna di esse il percorso procedurale più snello consentito, articolando la manovra in atti amministrativi separati.

















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