La messa in vendita dell’ex sede della clinica odontoiatrica Beretta da parte dell’Ausl di Bologna è oggetto di un’interrogazione di Andrea Defranceschi (mov. 5 stelle) per sapere se la Giunta regionale “non ritenga opportuno, alla luce del calo del valore dell’immobile determinato dalla crisi economica in atto, preservare il bene, rinnovandone la fruizione pubblica con servizi a vantaggio della cittadinanza, attraverso la coprogettazione fra i diversi enti pubblici locali (Comune, Provincia, Regione), attivando finanziamenti derivanti dal Fondi europei”.
L’edificio, edificato nel 1930 come clinica privata, – ricorda il consigliere – si sviluppa su sei livelli ed ha una consistenza catastale di 6.138 m. cubi, con ampio giardino caratterizzato dalla presenza di piante ad alto fusto quali tigli, ippocastani e cedri. Ad avviso di Defranceschi “la vocazione del luogo, I’interesse pubblico sempre esercitato ed il forte legame con la cura sconsigliano di realizzarne la classica residenza privata derivata dalla dismissione di un servizio per la collettività”.
Considerato che “una prima asta è andata deserta, verosimilmente per abbassarne il prezzo di vendita o ricorrere a trattativa privata” l’esponente dei 5 stelle domanda alla Giunta regionale se abbia posto in essere delle misure per evitare che la dismissione divenga una ennesima operazione di speculazione immobiliare.“La città di Bologna – afferma il consigliere – non può privarsi con indifferenza di una preziosa e storica risorsa, continuo riferimento per le cure ed il benessere delle persone”.
