Una mobilitazione di risorse pubbliche e private per circa 83 milioni di euro finalizzata a realizzare 50 azioni che dovranno portare il Comune di Modena a ridurre del 20% entro il 2020 i consumi energetici e le emissioni di anidride carbonica in atmosfera attraverso l’approvvigionamento da fonti rinnovabili.
E’ questo, in sintesi, il contenuto del Piano d’azione per l’energia sostenibile (Seap) che l’Amministrazione modenese ha presentato all’Unione europea e che sarà sottoposto oggi pomeriggio all’esame del Consiglio comunale. Tra gli obiettivi c’è la riduzione di anidride carbonica di circa 240 mila tonnellate, che corrispondono a circa 1,15 tonnellate per abitante.
Il Seap è un documento strategico realizzato con il contributo di soggetti pubblici e privati per raggiungere i rigorosi obiettivi del Patto europeo dei sindaci (Covenant of Mayors) al quale il Consiglio comunale di Modena ha aderito nel gennaio 2010. Il Patto coinvolge oltre 2 mila 700 città europee che si sono impegnate a rispettare entro il 2020 diversi obiettivi: ridurre le emissioni di gas serra del 20%; portare al 20% la percentuale di energia prodotta da fonti rinnovabili; ridurre del 20% il fabbisogno energetico. L’intento è condividere obiettivi comuni per contrastare il surriscaldamento del pianeta e i conseguenti cambiamenti climatici e per limitare gli effetti negativi sulla salute della popolazione, soprattutto bambini, anziani e malati.
Le azioni congiunte che il Comune metterà in campo per raggiungere gli obiettivi saranno una cinquantina, divise in quattro macroaree: “Una città più risparmiosa ed efficiente”, che si realizza attraverso la riduzione dei consumi e l’aumento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici, dei servizi e del settore residenziale; “Una città che si muove meglio”, da conseguire attraverso una ulteriore promozione della mobilità sostenibile, la riduzione del traffico e l’agevolazione dell’uso del trasporto pubblico con la nuova stazione intermodale; “Una città solare a energia diffusa”, che vuole dare un forte impulso alle energie rinnovabili, al recupero di energia dai rifiuti, al teleriscaldamento e alla cogenerazione; “Una città inclusiva che cresce e cambia in modo sostenibile” che punta al miglioramento delle infrastrutture e del verde urbano, e alla partecipazione dei cittadini.
“Si tratta di azioni che non sono solo del Comune, ma coinvolgono aziende, istituzioni e direttamente i cittadini”, commenta Simona Arletti, assessore comunale all’Ambiente. “Questo impegno richiederà risorse e investimenti, ma soprattutto un profondo cambiamento culturale, forse la parte più importante e difficile dell’intero progetto. Rispettare gli obiettivi europei e del Patto dei sindaci sarà una sfida di condivisione e capacità di decidere, da realizzare come sistema Modena coinvolgendo le organizzazioni sociali”.
Il Piano d’azione per l’energia sostenibile è stato elaborato dal Comune con il contributo scientifico di “Ambiente Italia” e “Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile” di Modena. Hanno contribuito alla raccolta dei dati: Abitcoop, Acer, Caprari, Cna, ComeTe onlus, Confapi, Confindustria, Consorzio Cme, Gruppo Hera, Legacoop, Tetrapak.
La pubblicazione di 160 pagine con le schede dettagliate delle azioni si può scaricare dal sito internet del Comune (www.comune.modena.it/ambiente).