due consiglieri regionali del Pd Luciano Vecchi e Palma Costi intervengono all’indomani della pubblicazione della “RELAZIONE SULLA SITUAZIONE PENITENZIARIA IN EMILIA-ROMAGNA NELL’ANNO 2010”, presentato dalla giunta regionale, che pone l’allarmate problema del sovraffollamento. «Occorre che il governo intervenga subito con risorse che permettano la gestione quotidiana delle strutture e garantisca l’indispensabile presenza del personale di custodia».
I dati che emergono dalla relazione annuale sono allarmanti. «In Regione si rilevano dei dati allarmanti: se l’indice medio di sovraffollamento a livello nazionale è al 150,95% in Emilia-Romagna questa percentuale arriva al 182,66%, e con questo valore, le carceri della nostra regione risultano al secondo posto per il tasso di sovraffollamento», affermano Vecchi e Costi.
«Le priorità sono quindi: diminuire il sovraffollamento, incrementare il personale di sorveglianza, aumentare il ricorso alle misure alternative, favorire l’attività esterna al carcere attraverso i lavori di pubblica utilità e la formazione professionale, garantire il diritto all’istruzione con il ripristino dei corsi scolastici – ribadiscono con convinzione i due consiglieri regionali di Modena, mostrando particolare preoccupazione sui dati specifici della loro provincia – A Modena, a Saliceta San Giuliano e a Castelfranco la situazione non regge più: nella casa circondariale di Modena sono presenti 430 detenuti invece dei 221 previsti dalla capienza regolamentare, con un tasso di sovraffollamento prossimo al 190 per cento. L’apertura del nuovo padiglione, in corso di ultimazione, potrebbe provocare l’ulteriore arrivo di almeno 150 detenuti, invece di redistribuire i detenuti in eccesso».
Dai dati emerge anche il problema dell’organico degli agenti di Polizia Penitenziaria. «L’organico delle tre strutture è carente al Sant’Anna di 60 unità rispetto alla popolazione che dovrebbe contenere il carcere (221); questa carenza diventa drammatica se rapportata al numero di detenuti effettivamente presenti. Una forte carenza di organico si registra anche nella Casa di lavoro di Castelfranco dove sono presenti 40 agenti con una popolazione carceraria di circa 110 detenuti. Diversa è la situazione a Saliceta, dove non si segnalano particolari carenze».
«Ci uniamo al grido d’allarme del PD provinciale, su una delle emergenze umane più drammatiche – concludono Vecchi e Costi – Il tema del sovraffollamento delle carceri troppo spesso viene ignorato, si ritiene con ipocrisia che riguardi solo pochi disperati. In gioco invece c’è il nostro diritto fondamentale ad una vita dignitosa e il difficile e quotidiano lavoro di coesione di una società da tempo ridotta a pezzi».