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Immobile di via Bigari, dichiarazione della presidente della Provincia di Bologna, Draghetti

Solo una palese scelta di strumentalità può collegare il dibattito che occupa da alcuni giorni i media sui futuri assetti istituzionali del territorio alla decisione di affidare la progettazione della riqualificazione dell’immobile di via Bigari, attualmente in stato di inagibilità e con rischio di ulteriore degrado se non si interviene prontamente.

Il percorso che ha portato a tale scelta è frutto anche di un Accordo specifico sottoscritto da Comune di Bologna e Provincia di Bologna, con l’obiettivo di razionalizzare le sedi e riqualificare quella porzione di territorio (obiettivo poi divenuto parte integrante del PSC del Comune di Bologna).

La scelta di avviare la progettazione si fonda su alcuni elementi.

Lo strumento che la Provincia sta valutando per fare fronte al costo dell’operazione è l’adozione del “leasing in costruendo”, che presenta il vantaggio di non comportare indebitamento dell’Ente e di consentire la compensazione del valore del canone, che si andrà a sborsare nel momento in cui l’edificio ristrutturato sarà completato, con la quota di canone di affitto oggi pagato per le sedi che verranno lasciate libere.

A partire dal 2015, dunque, l’equivalente del valore del canone di affitto – pari a circa 1,6 milioni di euro all’anno – si trasformerà in canone di leasing, senza che si determini alcuna sovrapposizione.

A fronte del pagamento di circa 31 milioni di euro nei 24 anni di durata del leasing, si stima un incremento del valore dell’immobile pari a circa 42 milioni di euro.

Siamo quindi di fronte ad una scelta di valorizzazione di un bene pubblico, che resterà in mano pubblica e quindi a beneficio della collettività, a prescindere da quale destino sarà riservato alla Provincia di Bologna, intesa come Istituzione.

Siamo consapevoli che, anche a fronte di cambiamenti degli assetti istituzionali, la gestione di funzioni tipicamente metropolitane, organizzate in servizi e sostenute da dipendenti (ovviamente “non sopprimibili” qualunque sia la scelta organizzativa che si perseguirà!) necessita di spazi. Portare in dote agli eventuali scenari istituzionali futuri un bene immobile di proprietà significa patrimonializzare il futuro dell’Ente qualunque esso sia.

Infine, il posizionamento strategico di via Bigari, vicina alla stazione (Alta Velocità e Sistema Ferroviario Metropolitano), servita dai mezzi pubblici e in zona di rapido accesso a tangenziale e autostrada costituisce un elemento aggiuntivo che rafforza la scelta dell’intervento di riqualificazione.

















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