Nei giorni scorsi Annibale Morini di anni 83 ci ha lasciati. Molto conosciuto a Sassuolo e a San Michele dei Mucchietti fu Consigliere Comunale per la D.C. Saputo della sua morte e avendo lavorato anni con lui ho scritto alcune cose su per ricordarlo come merita.
Era l’aprile del 1979 e fui assunto alla Ceramica Marazzi. Assegnato ai servizio di vigilanza e portineria su tre turni giornalieri e a ciclo continuo ebbi la fortuna di lavorare in coppia con Annibale Morini del quale serbo ricordi indelebili. Aveva l’età di mio padre ed io potevo essere suo figlio. Ci arricchivamo entrambi nelle lunghe chiacchierate dei turni di notte e io vedevo in lui il collega con la visione di mio padre e lui vedeva in me il collega con la visione del figlio. Aveva anche una figlia e dei nipotini e di loro parlava spesso.
La portineria Marazzi di Sassuolo era circondata da ampie vetrate e fra i compiti da eseguire nelle ore notturne vi era quello di pulirne una parte. Annibale come tutti gli uomini del suo tempo considerava quasi disdicevole occuparsi di faccende domestiche e il pulire i vetri rientrava in questa casistica. Colsi la sua difficoltà e feci la proposta di pulire io anche la sua parte e lui a sua volta si sarebbe preso in carico altre faccende che a me garbavano poco. Concludemmo l’accordo con la soddisfazione di entrambi e divenimmo la coppia di ferro. Veramente complementari! Quanti sono pronti ad aiutare il prossimo? Quanti sono disposti ad aiutare il prossimo?
E ancora, quanti sono in grado di aiutare il prossimo? Ebbene Annibale era pronto, disposto ed in grado, ripeto, pronto, disposto ed in grado di aiutare il prossimo. Ricordo che mi ero sposato da poco e avevo delle scadenze finanziarie da rispettare. Domandai una notte ad Annibale come si potesse fare per andare in banca a chiedere un prestito. Mi chiese quanto mi servisse e quando lo dissi prese il libretto degli assegni e me ne compilò uno. Precisò che glieli avrei dati indietro quando avessi potuto. Quando li restituii non volle una lira d’interessi e io che intendevo a tutti i costi sdebitarmi, andai da lui a San Michele dei Mucchietti, dove abitava, a vendemmiare sui suoi poderi. Lo ricordo in prossimità della mezzanotte quando immancabilmente apriva il suo pacchettino preparato da sua moglie e si faceva uno spuntino quasi sempre con la torta Margherita di cui era ghiotto. Ascoltava canonicamente il giornale radio della mezzanotte e poi cercava di farmi comprendere la politica. Io lo seguivo poco ma lui, pur comprendendo il mio scarso interesse, mi diceva che avrei capito crescendo quanto fosse importante la politica nella vita delle persone. Oggi concordo pienamente.
Annibale è sempre stato un passo avanti. Difendeva con cognizione di causa la sua idea ma lasciava all’avversario la possibilità di defilarsi con onore. Non infieriva e se vedeva negli occhi dell’interlocutore della delusione lo rincuorava dicendo che in fondo si trattava solo della sua opinione. Ogni uomo nella sua esistenza, nel suo cammino, nella sua crescita esistenziale incontra personaggi che lasciano il segno. Annibale lo ha lasciato in me. Mi ha insegnato la pazienza, la tenacia e il coraggio di dire che si aveva torto. Mi ha insegnato a governare l’orgoglio e a non perdere mai di vista l’obiettivo che si era prefissato. Mai fare il passo più lungo della gamba ma allo stesso tempo a stare in movimento. Non coltivare ambizioni inarrivabili ma non nasconderti mai e se ti senti di osare osa per non avere rimpianti mai!! Grazie Annibale, quando ci incontrammo tu avevi quasi l’età che oggi ho raggiunto anch’io. Farò tesoro dei tuoi insegnamenti e non ti dimenticherò. Ovunque adesso tu sia hai portato intelligenza, buon senso ed allegria. Grazie ancora Annibale, grazie davvero. La pace sia con te.
Gabriele Lanzi