“La manovra economica del Governo è squilibrata e iniqua: colpisce, da subito, le fasce più deboli della popolazione e non presenta misure decisive a favore del lavoro, dell’occupazione e dello sviluppo”. Scuote la testa Loris Cavalletti, segretario provinciale Fnp (Federazione nazionale pensionati) Cisl Reggio Emilia nell’illustrare la manovra di correzione dei conti pubblici approvata lo scorso 15 luglio a Montecitorio con 314 voti a favore e 280 contrari.
“I pensionati – spiega il segretario – protestano contro la manovra finanziaria del Governo che, oltre a loro, colpisce sempre gli stessi: dipendenti, in primis i pubblici, precari e donne in attesa della pensione”.
Ma che cosa prevede la manovra nel dettaglio?
“Per le pensioni – spiega Cavalletti – è previsto l’aumento graduale a 65 anni dell’età di pensionamento per le donne. Si assisterà a un’ulteriore riduzione dell’adeguamento annuale al costo della vita per pensioni nette superiori ai 1.500 euro mensili e all’aumento dei contributi a carico dei lavoratori parasubordinati e partite Iva, quasi tutti giovani. È inoltre inaccettabile che il Governo negli ultimi anni intervenga sistematicamente sulle pensioni per fare cassa. Basta, la previdenza non è un salvadanaio a disposizione del Governo Berlusconi”.
Nella sanità?
“È previsto il taglio di 10 miliardi di euro in due anni dei fondi per la sanità, di conseguenza meno investimenti e minori prestazioni. Verrà inoltre introdotto il ticket di 10 euro per la diagnostica, 25 euro per il pronto soccorso codice bianco, in aggiunta agli esistenti”.
Per gli enti locali?
“Assisteremo a un’ulteriore taglio di 10 miliardi di euro a Comuni e Regioni, con evidenti riflessi negativi sui servizi socio-assistenziali erogati dagli stessi per le fasce più deboli della popolazione. Questo si aggiunge all’azzeramento del fondo della non autosufficienza”.
Nelle Tasse?
“Non vi sarà nessuna riduzione a breve delle aliquote Irpef sui redditi da lavoro e da pensione, ma è prevista una revisione al rialzo delle aliquote Iva e la tassazione sui risparmi. È altresì previsto il ricorso all’applicazione o all’aumento delle addizionali Irpef comunali”.
Per i costi della politica?
“Non è prevista nessuna riduzione della spesa. Nella politica delle entrate vi sono poche misure di contrasto all’evasione fiscale. Non è previsto inoltre nessun prelievo per le più grandi ricchezze e speculazioni finanziarie”. Conclude Loris Cavalletti dalla sede di via Turri.