Il segretario regionale del Pd dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini non è indagato per il reato di abuso d’ufficio. Lo ha sostenuto lui stesso, a margine di una conferenza stampa del partito, secondo quanto gli ha riferito il suo legale che in mattinata ha ritirato l’avviso di garanzia. A carico di Bonaccini resta la turbativa d’asta e la violazione del segreto di ufficio. L’inchiesta della Procura di Modena riguarda la concessione nel 2003 di un chiosco nel parco Enzo Ferrari.Bonaccini chiederà di essere sentito “non appena il pm rientrerà dalle vacanze” e si dice convinto che una giustizia celere “sia nell’interesse di tutti”. “Fanno piacere – sottolinea – i tanti messaggi di solidarietà che stano arrivando in queste ore, anche da sconosciuti e dalla parte politica avversa”.
Bonaccini spezza una lancia anche a favore dei due dirigenti comunali coinvolti nelle indagini: “per come me li ricordo sono persone che hanno sempre esercitato con grande correttezza, serietà, responsabilità e competenza il loro mandato: sono davvero convinto che anche loro abbiano fatto tutto nel massimo rispetto delle regole e delle leggi”.