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Reggio, Filippi (PDL): anche i cooperatori piangono

Secondo quanto è apparso recentemente sui media, il bilancio 2010 della Coop Nord Est, avrebbe registrato un calo del prestito sociale pari a 20 milioni di euro.

A tal proposito il consigliere regionale del Pdl, Fabio Filippi, ha dichiarato: “Il calo del prestito sociale della Coop Nord Est evidenzia la fine di un rapporto fideistico fra soci e cooperative, che ha indotto, in precedenza, migliaia di persone a prediligere il prestito sociale all’investimento finanziario, a prescindere dal vantaggio economico del prestito; il calo del prestito sociale segna inoltre un calo di fiducia fra la direzione della cooperazione di consumo e la sua base sociale.

Contemporaneamente si è aperta, all’interno della coop Nord Est, una conflittualità sindacale aspra, sostenuta in modo particolare dalla CGIL, ed impensabile fino ad alcuni anni fa.

I dipendenti denunciano stipendi insufficienti rispetto all’aumento del costo della vita ed accusano condizioni di lavoro difficili e stressanti; oltre a ciò, i lavoratori della Coop Nord Est rivolgono l’indice contro i vertici della Cooperativa per i loro ingiustificati privilegi economici e la loro indifferenza verso le problematiche del mondo del lavoro.

Prima le rivendicazioni salariali e le normative contrattuali venivano sublimate dall’ideologia e dalla fedeltà al partito, ora non è più così.

Chi ha costruito aziende facendo ampio uso della demagogia, chi ha anteposto finora l’ideologia alle leggi economiche, oggi si trova a che fare i conti con una crisi che non fa sconti a nessuno.

Nonostante i privilegi fiscali e normativi di cui ancora gode la cooperazione di consumo, oggi queste aziende vivono, con disagio e senza entusiasmo, l’esperienza del conflitto sociale o, detto in termini marxisti, della lotta di classe.

Finora solo le aziende private di grandi dimensioni hanno dovuto subire una situazione interna di quasi permanetene conflittualità, caratterizzata da contrattazioni interminabili; mentre in quelle di piccole dimensioni, c’è da sempre un rapporto quasi famigliare tra datore di lavoro e lavoratore dipendente che rende quest’ultimo consapevole delle difficoltà che ogni giorno si devono superare per tirare avanti.

Oggi invece anche i cooperatori piangono. E’ l’economia di mercato, bellezza!”

















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