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Consorzio di bonifica, quasi conclusi i lavori a Moglia

Dopo due giorni di intenso lavoro, otto autocarri e quattro escavatori sono ancora costantemente in azione assieme agli operai e ai tecnici reperibili del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale. Il loro compito, quello di ripristinare a tempo di record l’argine del canale fossa Raso. Nella notte di Ferragosto, infatti, è stato spazzato via un intero tratto di questo argine di 1200 metri cubi di terra, per una lunghezza di 25 metri e un’altezza, in alcuni punti, di 10 metri. Quanto accaduto è l’esito della presenza di specie alloctone, cioè immesse da altre zone, come nutrie e gamberi della Lousiana che trovano il loro habitat nei canali. Ci troviamo al confine tra i comuni di Rolo (Reggio Emilia) e Moglia (Mantova). Qui il canale fossa Raso (che è il tratto terminale dal cavo Tresinaro, con origine a Sabbione), va a confluire nel canale Parmigiana Moglia, la principale arteria irrigua e scolante dell’Emilia Centrale.

“Le nutrie – dichiara Marino Zani, presidente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale – non sono solo un problema degli agricoltori e dei consorzi di bonifica, ma sono un problema sociale. Se questa rottura fosse avvenuta vicino a centri abitati avrebbe creato problemi ben più gravi. Gli argini dei canali sono costantemente sorvegliati, purtroppo però queste tane in profondità e sfuggono ai nostri ripetuti controlli e i danni non sono risarciti ma a carico del Consorzio”.

“Oltre alle nutrie – prosegue il presidente – l’altro ospite indesiderato è il gambero della Louisana, che non ha antagonisti in natura e fora gli argini come gruviera. Per la sicurezza del nostro territorio è importante che i diversi enti si confrontino sul problema. A ottobre, infatti, promuoveremo un meeting internazionale”.

“I lavori – aggiunge Paola Zanetti, dirigente dell’area piene, irrigazione, ordinaria manutenzione – dovrebbero concludersi entro venerdì. Solo per la riparazione urgente, che consente di riprendere l’irrigazione, la spesa è di almeno cinquantamila euro, in seguito, a irrigazione conclusa, si procederà al ripristino vero e proprio per poi riprendere l’invaso del canale”.

















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