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Eugenio Bartoli in ricordo di Luigi Slanzi

La scomparsa di Luigi Slanzi segna un momento emblematico per la realtà imprenditoriale della nostra Provincia. Sulla lunga durata, è il passaggio tra la generazione che ha fatto grande l’economia reggiana nel secondo Dopoguerra, molte volte provenendo da storie d’impresa anche più antiche, e le trasformazioni avvenute nei vent’anni più recenti. Ma il mio personale ricordo vuole andare a quella lunga e proficua esperienza che ha portato a configurare l’azione del movimento dei Giovani Imprenditori di Confindustria come una delle realtà più attive nell’individuare gli scenari di cambiamento ed evoluzione dell’Impresa italiana. Dalla riforma confidustriale innescata dallo “Statuto Pirelli” nel 1970 si rese evidente la capacità propositiva e progettuale delle nuove leve imprenditoriali. Di queste, Luigi Slanzi fu sempre sostenitore attento e illuminata guida. La presidenza dei G.I. di Reggio Emilia, che tenni nel 1992-1994 proprio durante l’ultimo mandato

Slanzi alla presidenza di Assindustria Reggio Emilia, ne fu l’esempio. Cooptato il presidente G.I. nel Consiglio Direttivo, fu data ampia voce e spazio di riflessione nel contesto imprenditoriale reggiano ai “giovani”. Con un distinguo fondamentale. Luigi Slanzi consigliò e indirizzò sempre la nostra azione verso l’idea condividente di “imprenditori giovani”, piuttosto che verso quella, a volte posta in competizione a livelli territoriali più ampi, di “giovani imprenditori”.

Mi rendo conto che a volte queste sottili distinzioni potrebbero apparire sofismi, ai non addetti ai lavori. Ma la capacità di inclusione e condivisione propria di Luigi Slanzi credo meriti un omaggio, anche sul fronte interno di una organizzazione imprenditoriale che tanto ha inciso sugli scenari economici generali e locali. Lungimiranza e fiducia nelle nuove generazioni della “Casa comune” degli Imprenditori, questo il tratto distintivo di un personaggio che fu un imprenditore rispettato e rispettoso, un vero signore e, soprattutto, un amico di famiglia. Grazie Gigi.

(Eugenio Bartoli, già presidente G.I. Reggio Emilia, A.U. Unione Manifatturiera srl)

















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