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Confagricoltura Reggio Emilia su voucher in vendemmia

Un voucher su tre viene utilizzato in agricoltura, e ancor più in questo periodo in cui sta partendo la vendemmia, in anticipo sui tempi soliti. Confagricoltura Reggio Emilia ricorda alle imprese agricole e ai lavoratori la validità di questo strumento, nato per retribuire le prestazioni occasionali di pensionati, studenti, casalinghe, cassaintegrati, disoccupati e part-time.

“Confagricoltura ha sempre sostenuto la validità dei “buoni-lavoro” come strumento aggiuntivo rispetto alle tradizionali forme contrattuali – sostiene Lorenzo Melioli, presidente della Confagricoltura Provinciale. Si tratta di uno strumento che permette una consistente semplificazione degli adempimenti amministrativi: nessuna registrazione sul libro unico del lavoro, nessuna busta paga, nessuna denuncia contributiva all’Inps e nessun versamento diretto di contributi (l’onere contributivo è ricompreso nel valore del voucher).”

“Come già è avvenuto in passato – prosegue Melioli – anche quest’ anno registriamo l’avversità ai voucher da parte di qualche sindacato. E’ una posizione che non capiamo e che rischia di fare male innanzitutto al lavoratore, che attraverso questo strumento si ritrova in tasca una paga netta maggiore, oltretutto senza essere costretto a presentare la dichiarazione dei redditi nell’anno successivo.”

Confagricoltura ribadisce che i voucher possono essere impiegati solo per le prestazioni occasionali e solo nei rapporti con specifiche categorie di lavoratori. Il corretto uso dei “buoni” consente alle aziende di usufruire di prestazioni occasionali da una più ampia platea di soggetti, dall’altro riconosce la possibilità a persone uscite dal mercato del lavoro, o impiegate solo a tempo parziale, di poter integrare il loro reddito senza rischiare di perdere le indennità ed i vantaggi fiscali di cui godono.

“I dati sull’utilizzo dei voucher confermano l’utilità dell’istituto ed il suo corretto utilizzo da parte degli operatori – conclude Melioli -. Inoltre consente l’emersione di prestazioni lavorative che prima rimanevano spesso nell’illegalità”.

















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