Via libera dalla Conferenza dei servizi all’impianto di bitume di Savignano. L’autorizzazione sulle emissioni in atmosfera, infatti, è stata approvata giovedì 1 settembre da tutti gli enti che compongono l’organismo (tra i quali Provincia di Modena, Comune, Ausl e Arpa) che hanno anche previsto nuove e ulteriori prescrizioni a carattere ambientale sui limiti delle emissioni, sulla prevenzione delle polveri durante la lavorazione e sulla gestione dell’ impianto sotto il profilo dell’impatto odorigeno. Confermata dal Comune la conformità urbanistica dell’intervento realizzato.
La procedura di autorizzazione era stata avviata dopo la sentenza del Tar nell’inverno scorso che, a seguito di un ricorso delle associazioni ambientaliste, aveva rilevato la necessità di rivedere alcuni elementi procedurali sull’autorizzazione in atmosfera rilasciata in precedenza.
«E’ stato approfondito ogni aspetto della questione – spiega Stefano Vaccari, assessore provinciale all’Ambiente – e sono state previste ulteriori prescrizioni, anche sulla base dell’evoluzione normativa, per garantire tutela ambientale e diritto alla salute dei cittadini, ma anche per conciliarli con il diritto all’esercizio di impresa. E finalmente – aggiunge Vaccari – è possibile sbloccare un’attività che, in questo momento di crisi economica, può garantire occupazione».
Sull’impianto di Savignano, la Provincia, per ridurre le emissioni in atmosfera e l’impatto sull’ambiente aveva già imposto alla ditta l’innalzamento del camino, migliorando le prescrizioni già presenti in una precedente autorizzazione, e introdotto nuovi obblighi anche di carattere gestionale e ulteriori controlli obbligatori nelle fasi di avvio. Ora si aggiungono nuove prescrizioni per migliorare ancora di più le prestazioni ambientali. Come era già avvenuto nell’agosto dello scorso anno quando la Provincia aveva concesso il via libera alle modifiche dell’autorizzazione sugli scarichi idrici dell’impianto (non interessata dalla sentenza del Tar) potenziando, per esempio, la tutela delle acque sotterranee.
Nel territorio modenese sono presenti una dozzina di impianti simili a quello di Savignano: a Modena, Campogalliano, Formigine, Marano, Pavullo, Prignano e Spilamberto. Impianti periodicamente controllati dall’Arpa.