«Nutro profondo rispetto per i cittadini, i lavoratori e i pensionati che oggi hanno aderito allo sciopero della Cgil, scendendo in piazza. Come deve essere, ognuno ha la sua propria sensibilità.
Non dobbiamo tuttavia dimenticare come il nostro Paese stia vivendo una fase di estrema complessità e di intenso disagio sociale. E proprio in virtù di questo, va sottolineato come – purtroppo ancora una volta – la Cgil abbia sbagliato nel proclamare questo ennesimo sciopero generale che non porterà a nulla.
Il problema della Cgil non è il merito delle questioni, ma è di stampo politico. La logica che guida ora le scelte della Uil poggia su un modello di sindacato che si rifà alla concertazione di stampo riformista. Un modello che nella Cgil pare essere in netta minoranza laddove rimane prigioniero degli schemi consunti legati all’antagonismo ideologico.
Finanche nei momenti più aspri della dialettica sindacale, stile e correttezza di toni (talvolta anche duri) hanno sempre contraddistinto la Uil Emilia Romagna che non vanta nel suo Dna alcun pedigree offensivo nei confronti di chi non condivide in alcun modo le sue opinioni. Un rispetto che si estende anche ai simboli».