Ridurre la produzione dei rifiuti urbani attraverso un piano specifico, aumentare la quantità avviata al recupero di materia incrementando la raccolta differenziata oltre il 65 per cento, ridurre drasticamente il ricorso alle discariche entro il 2019, senza prevederne di nuove dopo l’entrata a pieno regime del termovalorizzatore di Modena. Sono questi gli obiettivi indicati nel nuovo Piano provinciale generale dei rifiuti, che si propone di privilegiare prevenzione e recupero di materia ed energia lasciando allo smaltimento in discarica solo un ruolo residuale.
“La gestione integrata dei rifiuti non si riduce solo al ruolo, pur importante, del termovalorizzatore, che garantirà anche nel prossimo decennio rispetto dell’autosufficienza a livello provinciale”, commentano, al termine della Conferenza dei servizi convocata dalla Provincia per le modifiche all’autorizzazione sull’inceneritore, i sette sindaci coinvolti. Si tratta dei primi cittadini di Modena (Giorgio Pighi), Bastiglia (Sandro Fogli), Bomporto (Alberto Borghi), Campogalliano (Stefano Zanni), Castelfranco Emilia (Stefano Reggianini), Nonantola (Pier Paolo Borsari) e Soliera (Giuseppe Schena).
Nel 2010 i modenesi hanno prodotto oltre 464 mila tonnellate di rifiuti (11 mila in più rispetto al 2009, cioè 662 chili di spazzatura a testa) e la raccolta differenziata ha raggiunto il 52,1% rispetto al 50,9% del 2009 e con un balzo di oltre il 20% rispetto al 2005.
“La pianificazione della complessa gestione dei rifiuti fatta nel territorio della Provincia di Modena a tutela della salute pubblica ha garantito – affermano i sindaci – importanti risultati, primo fra tutti quello di coniugare azioni di gestione corretta e tensione a innnovare i sistemi e il contenimento degli impatti ambientali grazie al serio lavoro degli organi di controllo”.
Per fare fronte ai rifiuti prodotti, i sette sindaci sostengono un sistema che prevede l’integrazione di diversi modelli: raccolta stradale attraverso le isole ecologiche di base, porta a porta in diverse forme e stazioni ecologiche attrezzate. I contributi regionali per i Comuni modenesi, approvati di recente nel Piano di azione ambientale 2011, consentiranno di realizzare progetti per oltre 2 milioni di euro di investimenti.
“E’ nostro dovere – proseguono i sette sindaci – valutare i ben più pesanti impatti sull’ambiente e la salute dovuti agli smaltimenti nelle discariche, impianti che l’Agenzia europea per l’ambiente ha ritenuto in futuro di eliminare per ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica in atmosfera”.
Il termovalorizzatore di Modena, affermano i sindaci, “rispetta i limiti alle emissioni stabiliti in sede europea e quelli, ben più restrittivi e diversificati, definiti dalla Provincia nell’Autorizzazione integrata ambientale. L’impianto ha già acquisito per tre volte gli assensi sanitari richiesti dalle legge e la procedura avviata per il completo rifacimento della cosiddetta linea 3, di fatto la seconda oggi, potenzia ulteriormente – concludono i sindaci – gli apparati depurativi e gli stessi limiti alle emissioni in ottica di cautela ambientale e sanitaria”.