Il Rotary International dedica il mese di settembre ai giovani e alle nuove generazioni che all’interno del club di service sono riuniti nel Rotaract (18-30 anni) e nell’Interact (12-18 anni).
Il Rotary Club Reggio Emilia in particolare sostiene da sempre con grande impegno le iniziative dei giovani e proprio lo scorso maggio ha ospitato in città il 1° Forum Rotary Interact del Distretto 2070 – di cui l’avv. Ferdinando Del Sante è presidente della Sottocommissione Interact – a cui hanno partecipato molti giovani interactiani provenienti da tutto il Distretto 2070.
Alla ripresa dunque delle attività dopo la pausa estiva, ieri sera il presidente Enrico Zini ha invitato i soci con le loro famiglie e i giovani di Rotaract e Interact a un’iniziativa sul tema “I giovani e il lavoro, l’etica e la leadership: le migliori opportunità dell’oggi e del domani” che ha visto in qualità di relatori il prof. Luigi Grasselli, pro rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, e la dr.ssa Paola Giani, responsabile CIS-Scuola per la gestione d’impresa e Unimpiego di Industriali Reggio Emilia.
Il presidente Zini ha introdotto la serata con la presentazione del “Progetto Lavorotaract”, strumento frutto di un accordo tra Rotary Club Reggio Emilia e Rotaract per promuovere la comunicazione, l’incontro e la conoscenza tra i giovani del club, laureandi o appena laureati, e le imprese, creando opportunità di orientamento e di pratica nel mondo del lavoro. Ai tanti giovani presenti in sala Zini ha inoltre ricordato il programma “Scambi di gruppi di studio” (SGS/GSE) della Fondazione Rotary rivolto a giovani imprenditori e professionisti, di età compresa tra i 25 e i 40 anni, che offre ai partecipanti sussidi di viaggio per finanziare gli scambi tra aree gemellate di paesi differenti.
La relazione del prof. Luigi Grasselli, pro rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, si è aperta con la lettura di alcuni dati relativi al tasso di disoccupazione dei giovani laureati che, a un anno dal conseguimento del titolo, è pari al 20,3 in Italia, dato che si abbassa sensibilmente a Reggio dove, a distanza di un anno dall’uscita dal nostro ateneo, i giovani ancora disoccupati sono pari al 12,7. Su cosa devono puntare allora per essere competitivi in un contesto economico di particolare difficoltà quale è questo?
Secondo il prof. Grasselli i nostri ragazzi “devono migliorare e ampliare le proprie competenze linguistiche e aprirsi sempre più alla dimensione internazionale, favorita ampiamente dai programmi Erasmus, straordinaria opportunità di conoscenza per migliaia di giovani. E’ anche necessario – ha consigliato il prof. Grasselli – investire sulle nuove competenze e sulle nuove professionalità: compito primario dell’Università è la trasmissione di un sapere problematico, frutto di quel fecondo incontro tra attività didattica e di ricerca attraverso il quale si è in grado di educare a un pensiero innovativo e creativo, senza la pretesa di inseguire percorsi professionalizzanti di natura troppo specialistica. Ma soprattutto – ha concluso Grasselli – è importante che i giovani comprendano che lo studio è un investimento per la vita, la costruzione di un percorso di cui si deve sentire la vocazione con uno sguardo sempre attento alla responsabilità e all’etica, perché la vera leadership è quella che sa mettersi al servizio del prossimo”.
Orientato alla concretezza anche l’intervento della dr.ssa Paola Giani, responsabile CIS-Scuola per la gestione d’impresa e Unimpiego di Industriali di Reggio Emilia, che ha fornito ai ragazzi suggerimenti pratici sulle modalità di preparazione e presentazione di un curriculum, su come affrontare e gestire un colloquio di lavoro “nella complessità odierna di un mercato in cui è sempre più difficile fare previsioni di medio-lungo periodo”. Da qui l’incoraggiamento ad “aprirsi alle professioni nuove, anche se non in linea con il percorso di studi fatto, ma con la consapevolezza di svolgere un’attività o di rivolgersi a un’azienda che sia in linea con il proprio progetto di vita”. Dall’osservatorio dell’associazione Industriali la dr.ssa Giani ha quindi confermato il dato nazionale che vede una più alta possibilità di occupazione per i laureati in materie tecnico-scientifiche-economiche, mentre persiste ancora oggi il gap per il genere femminile che a parità di preparazione ha tempi di inserimento nel mondo del lavoro più lunghi del 15% rispetto ai colleghi uomini. La dr.ssa Giani ha concluso il suo intervendo ricordando ai giovani presenti in sala “l’importanza, in questo momento di generale incertezza, di acquisire una buona preparazione intellettuale di base in grado di garantire l’applicazione di un metodo nell’affrontare i problemi, costruire progetti e organizzare il proprio lavoro. Tutto questo patrimonio vi accompagnerà per tutta la vita”.
In chiusura, il presidente Zini ha auspicato di poter continuare il costruttivo rapporto con l’Università degli Studi di Modena e Reggio, oggetto del Protocollo d’intesa sottoscritto nel 2002 tra UniMoRe e il Rotary Club di Reggio Emilia, implementando gli scambi sistematici di informazioni e servizi, le iniziative culturali, gli studi e le ricerche e valutando le possibilità di interconnessione tra gli strumenti messi a disposizione dall’Università (tirocini, Erasmus, progetto Leonardo, ecc.) e i programmi GSE/SGS della Fondazione Rotary e Lavorotaract.