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Carpi: in Consiglio si è discusso delle future aggregazioni del trasporto pubblico

Nel corso del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 15 settembre si è discusso delle operazioni di aggregazione dei soggetti affidatari del servizio del trasporto pubblico locale nei bacini di Modena, Reggio Emilia e Piacenza. L’assessore provinciale ai Trasporti Stefano Vaccari ha spiegato che anche nella nostra regione così come nel contesto europeo si sta andando ad aggregazioni e acquisizioni nel settore del trasporto pubblico locale, “questo per favorire la riorganizzazione in senso industriale e l’efficienza delle aziende, i progetti intermodali, per ottimizzare i processi e dare più servizi a costi minori attraverso economie di scala, infine garantire investimenti adeguati aumentando le capacità di autofinanziamento. L’obiettivo strategico è quello della creazione di un soggetto unico in Emilia Romagna che si occupi in modo integrato sia di trasporti su gomma che su treno. L’aggregazione attraverso una fusione e un aumento di capitale tra Piacenza, Reggio Emilia e Modena vuol dire creare un’impresa da più di 32 milioni di chilometri, con 1134 dipendenti e oltre 900 mezzi, che avrà il 58.4% di quota pubblica. Nel piano industriale della nuova azienda, Seta, che dovrebbe nascere da questa aggregazione attraverso un percorso differenziato, è prevista una forte razionalizzazione dei costi del personale e di manutenzione, un’omogeneizzazione delle tariffe, una riorganizzazione dei servizi sulle tre province, una sempre maggiore lotta all’evasione tariffaria. L’obiettivo è di partire il primo gennaio 2012 in base ad una scelta condivisa tra i partner istituzionali delle tre province, che non penalizzi Modena né per quello che riguarda le tariffe né per i chilometri percorsi. La sede di Seta sarà a Modena e il Presidente pure, il nuovo consiglio di amministrazione sarà di 5 membri e non più di 15, tre saranno di nomina pubblica e due privata, tra cui l’amministratore delegato. La nuova azienda – ha concluso – prevede un percorso di avvicinamento al pareggio di bilancio nei prossimi tre anni”. Venendo ad Atcm Vaccari ha spiegato poi che nel 2011 l’azienda provinciale “prevede di raggiungere il pareggio di bilancio dopo anni di debiti mentre nel primo semestre l’aumento dei passeggeri è stato pari al 6.6%, e a Carpi oltre il 31% in più rispetto al primo semestre 2010. Parma per ora ha fatto una scelta diversa ma l’obiettivo è di aggregare in un secondo tempo anche l’azienda trasporti della città ducale”.

L’amministratore delegato di Atcm Claudio Ferrari, che già il 14 luglio scorso aveva presentato l’argomento al civico consesso, ha spiegato l’altra sera al Consiglio dal canto suo che Seta dovrebbe conseguire nel 2012 tre milioni di perdite, e che Piacenza e Reggio “dovranno portare avanti strategie sull’esempio di Atcm per migliorare i propri conti. Non ci sono concessioni in scadenza ma un contratto di servizio tra Atcm e Regione che scade a fine 2011, ma in casi simili si concorda una proroga di tre anni”.

Aprendo il dibattito il consigliere Pd Paolo Zironi ha sottolineato l’importanza di questa scelta strategica, che sviluppa capacità imprenditoriale e rende centrale il ruolo dei territori: “l’utenza chiede velocità, qualità e costi competitivi, ma servono risorse che i tagli del Governo non garantiscono”. Argio Alboresi, capogruppo della Lega nord, ha contestato la delega politica al cda e al Presidente di Seta, richiedendo che gli incarichi vengano assegnati dopo un bando e l’esame di curriculum, “mentre nel Piano industriale si tralasciano costi e qualità del servizio. Si rende possibile nel 2013 un aumento delle tariffe e una diminuzione dei chilometri percorsi. Invece noi vogliamo tariffe più basse e nuovi mezzi, magari con navette locali quando i pullman non si usano. In Atcm ora ci sono 15 sigle sindacali e troppi non lavorano, perché poi non mettere le macchine obliteratrici di fianco all’autista per risparmiare i 16 controllori in servizio? Chi, come e quando infine ripianerà il debito delle tre società coinvolte in questa operazione?”. La capogruppo di ApC Giliola Pivetti dal canto suo ha sottolineato come “sulla carta quest’operazione sia buona, così come l’unione tra interesse pubblico e imprenditorialità privata. Bisogna però vedere come si concretizzerà nei fatti, con il rischio che si arrivi solo alla fusione dei debiti. Non ci piace poi che l’obiettivo sia una nuova sede regionale. D’altronde non votando questa delibera dovremmo dire che Atcm è bella. Teneteci informati”. Roberto Benatti (PdL) ha invece ricordato che effettivamente Atcm ha migliorato i propri bilanci “ma è opportuno che si fonda con aziende che hanno bilanci in rosso? Non è meglio aspettare qualche anno per consolidare i risultati? Non possiamo votare comunque una delibera dove al punto 6 si dà un mandato in bianco al Sindaco”.

Claudio Ferrari ha ribadito come questa operazione sia interessante sotto il profilo della politica industriale e consentirebbe “di avere una maggiore dimensione per gestire meglio processi complicati e difficili come l’integrazione tra gomma e ferro e tra diversi sistemi territoriali. L’abbiamo fatto in Atcm, si può realizzare anche su più ampia scala per Seta. Non possiamo però dimenticare che la Finanziaria taglia 1,1 miliardi di euro al trasporto ferroviario regionale sul 2011. Rischiamo di chiudere la baracca, bisogna cercare di sopravvivere. E comunque in Atcm non ci sono 15 ma 5-6 sindacati”. L’assessore Vaccari dal canto suo ha replicato che la politica a suo parere deve incidere su temi come il trasporto pubblico locale, “anche se lo scenario è cambiato negli ultimi mesi. Nel caso di Seta si è fatta una scelta politica degli enti pubblici sulla pianificazione della mobilità sul territorio. Nel piano industriale della nuova realtà associata c’è un percorso che prevede un attivo e l’azienda regionale come punto d’arrivo, visto che già ora la Romagna, poi Bologna e Ferrara e presto Seta magari con Parma si sono aggregate. E ci sarà un’unica Azienda per la Mobilità regionale e non più nove provinciali”. L’assessore alla Mobilità del Comune Carmelo Alberto D’Addese ha invece focalizzato il suo breve intervento su alcuni temi ricordando in conclusione come presto dovrebbero entrare in funzione nuovi mezzi a metano sulle linee del trasporto pubblico di Carpi.

Dopo le dichiarazioni di voto del capigruppo Pd Davide Dalle Ave, di Lorenzo Paluan (capogruppo Lista civica Carpi a 5 stelle-Prc), di Argio Alboresi (capogruppo Lega nord) e del consigliere comunale Cristian Rostovi (PdL) la delibera è stata votata da Pd e Idv oltre che da Alleanza per Carpi; Paluan si è invece astenuto; contrari si sono dichiarati infine Fli, PdL e Lega nord.

















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