Un tavolo tra le parti sociali modenesi per affrontare subito l’emergenza della disoccupazione giovanile. Lo sollecita il segretario provinciale della Cisl, William Ballotta, che commenta i dati sull’occupazione degli under 35 diffusi ieri dalla Confartigianato Emilia-Romagna; numeri che vedono Modena all’ultimo posto in regione e al 51 esimo a livello nazionale. «Per superare definitivamente la crisi, Modena deve mantenere la centralità della manifattura; le imprese devono aumentare la qualità dei loro prodotti investendo sui giovani, culturalmente più attrezzati per sviluppare la ricerca e l’innovazione – afferma Ballotta – È finito il tempo delle analisi; ora bisogna passare alle scelte attraverso un patto per il rilancio di Modena. Dobbiamo riportare il lavoro al centro delle nostre azioni, altrimenti – avverte il segretario Cisl – rischiamo di vedere una ripresa dell’economia non accompagnata da una crescita di buona occupazione, come dimostra anche la ricerca della Confartigianato».
Per il sindacato di Palazzo Europa va intensificato il rapporto tra scuola e imprese e rilanciato il ruolo degli istituti tecnici e della formazione professionale. Inoltre bisogna sostenere l’apprendistato, uno strumento che si è rilevato capace di creare occupazione giovanile. «Nella nostra provincia gli avviamenti in apprendistato sono stati 4.384 nel 2009, 5.047 l’anno scorso e 3.232 nel primo semestre di quest’anno – dice Pasquale Coscia, responsabile delle politiche del lavoro per la segreteria provinciale Cisl – Questo significa che l’apprendistato può aiutare i giovani a entrare nel mondo del lavoro dalla porta principale e con un contratto stabile. L’unico limite dell’apprendistato sta nel fatto che le imprese non erogano per intero la formazione prevista; invece devono farla perché serve davvero a professionalizzare il lavoratore, risultando così proficua per l’impresa».
Coscia ricorda anche il protocollo sperimentale firmato il 1° giugno scorso da Cisl e Uil con Confapi-pmi Modena per l’apprendistato in alta formazione riservato ai laureandi. Le aziende modenesi hanno tempo fino al 15 ottobre prossimo per manifestare la disponibilità ad avviare percorsi di apprendistato con ragazzi interessati a integrare gli studi con periodi lavorativi. Il sindacalista Cisl riserva, però, una stoccata agli imprenditori che si lamentano perché faticano a trovare certe professionalità. «C’è una responsabilità delle famiglie che, a torto, considerano di serie B gli istituti tecnici. Tuttavia la colpa è anche delle imprese, che chiedono giovani con alta specializzazione per mansioni nelle quali il contenuto della manualità è determinante, ma troppo spesso – conclude Coscia – non sono disposte a retribuire questi ragazzi in modo adeguato».