Il testo della lettera a firma dei sindaci dell’Unione Tresinaro Secchia (Casalgrande, Castellarano, Rubiera e Scandiano), a riguardo dell’ultima sentenza della Corte dei Conti sulle assunzioni negli enti pubblici.
La sentenza delle Sezioni riunite della Corte dei conti pubblicata il 6 settembre (delibera n. 46/2011), sulla misura del Dl 78/2010, già conosciuta come “manovra estiva”, riguardante le assunzioni a tempo determinato o contratto a termine, metterà in seria difficoltà la rete dei servizi erogati dalle amministrazioni pubbliche, in particolar modo quelle dell’infanzia.
La sentenza, infatti, stabilisce che il turn over del 20% per le assunzioni degli enti locali soggetti a patto di stabilità si applica a tutte le tipologie contrattuali, inclusi i contratti a termine. Quindi, per le Sezioni riunite, non esistono dubbi: il limite del 20% che dalle nostre amministrazioni era applicato solamente ai contratti a tempo indeterminato, vale anche per i rapporti di lavoro a tempo determinato e per qualsiasi altra tipologia lavorativa, dato che il fine è la riduzione dei costi del personale.
Si tratta di un nuovo appesantimento per le pubbliche amministrazioni, dopo gli ulteriori limiti posti dal vincolo di spesa alle assunzioni di personale, per cui il rapporto tra spese di personale e spese correnti deve restare inferiore al 40%, e la necessaria riduzione delle spese stesse rispetto all’anno precedente.
Una sentenza che, uscita il 6 settembre, ostacola il funzionamento dei nostri servizi: in particolar modo i nostri Comuni che, stando alla situazione attuale, non possono procedere a sostituzioni del personale -siano esse educatrici o ausiliarie- all’interno dei servizi, generando non solo delle problematiche gestionali, ma anche una forte ricaduta negativa sulla qualità del servizio erogato a sostegno delle famiglie.
In qualità di Sindaci esprimiamo viva preoccupazione, in quanto la sentenza, essendo intervenuta a organizzazione del lavoro e dei servizi già in corso, non ci consente oggi iniziative per modificare strutturalmente i servizi stessi; ma più che altro siamo preoccupati perché questa ulteriore iniziativa è figlia di un disegno più ampio, nascosto dietro a una generalizzata riduzione di spesa del personale e di costi fissi del pubblico, volto a fare arretrare il ruolo del pubblico nei nostri territori -dove invece si è dimostrato qualità, efficienza ed efficacia dei servizi- a favore del privato o più brutalmente alla loro esternalizzazione. Ricordiamo come la nostra regione sia tra quelle dove la partecipazione e l’utilizzo dei servizi è tra le più alte, garantendo quella necessaria protezione sociale alle famiglie.
Vorremmo che da questo governo vi fosse un confronto serio e sincero, tale da potere consentire a tutti di scegliere per quale modello di società optare per il nostro futuro. Rispetto a chi ritiene che il privato è bello e il pubblico inefficiente, noi sappiamo da che parte stare: l’educazione dei figli, il servizio sanitario, la cultura e la sicurezza sono beni fondamentali e di natura universalistica che, per noi, non possono essere delegati a soggetti privati. Ne parliamo con cognizione di causa, poiché siamo figli di un territorio che ha costruito la propria ricchezza e la coesione sociale anche grazie a tale rete di servizi, che hanno svolto sempre la loro importante funzione anche in virtù dei principi di sussidiarietà orizzontale che hanno garantito costantemente una piena copertura della domanda.
Lorena Baccarani Sindaco di Rubiera – Alessio Mammi Sindaco di Scandiano – Gianluca Rivi Sindaco di Castellarano – Andrea Rossi Sindaco di Casalgrande