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GAL promuove un progetto pilota per la coltivazione del luppolo

In un prossimo futuro, potremo bere birra rigorosamente modenese. E’ questo l’obiettivo con cui il GAL Antico Frignano e Appennino Reggiano ha approvato un progetto pilota per la coltivazione e lavorazione del luppolo nella zona collinare e montana, compresa tra i Comuni di Marano sul Panaro e Guiglia.

“Il progetto di partenza –spiega Luciano Correggi, presidente del GAL – ha un costo complessivo di 24.000 euro, di cui il GAL metterà a disposizione l’80% . Con questi fondi, sarà possibile mettere a dimora le piante del luppolo su un’estensione di terreno complessiva di circa 2000 mq, e finanziare l’acquisto di un essiccatoio per la successiva lavorazione”.

“L’obiettivo finale – aggiunge Gualtiero Lutti, direttore del GAL – è quello di promuovere sul territorio la coltura del luppolo che, insieme al “malto”, costituiscono la base per la produzione della birra artigianale; materie prime che, oggi, le aziende locali acquistano all’estero. La messa a coltura del luppolo, tuttavia, è solo il primo passo. Resta da verificare la possibilità di arrivare alla produzione del “malto”, che rappresenta la chiusura della filiera. Nella definizione del progetto, abbiamo riscontrato un generale consenso ed una decisa partecipazione degli enti locali, in particolare, dei Comune di Marano sul Panaro e Guiglia. Il Comune di Marano, poi, vanta una documentata presenza di questa coltivazione già in epoca remota e, già lo scorso anno, ha realizzato insieme al CIPA un corso di formazione per la coltivazione del luppolo. Il Comune si è detto disponibile a cofinanziare anche “in toto” questa prima fase di messa a coltura del luppolo”.

Come spiega il prof. Steven Bazzani, referente del progetto e insegnante presso l’Istituto Agrario, “L’idea è nata dall’interesse della zona per questa coltura, di qui la disponibilità dell’Istituto Spallanzani che, con questo ed altri progetti, intende collaborare allo sviluppo del territorio. Si è così ritenuto attivare un progetto pilota per sperimentare la coltura del luppolo nell’ambiente collinare e montano della nostra area. In questa prima fase saranno messe a coltura piante idonee alla trasformazione in birra. Con l’ acquisto dell’essiccatore il territorio, così come i produttori di birra artigianale già presenti potranno fruire di uno strumento indispensabile per la produzione. Il progetto, che è finalizzato alla creazione di un ciclo di produzione della birra artigianale, prevede la partecipazione attiva degli allievi impegnati sia nella ricerca che nella coltivazione diretta e nella lavorazione del luppolo”.

















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