“Modena Est: un’ottima palestra per sperimentare nuove modalità di intervento urbano” questo il parere del presidente di Confapi pmi Modena, Dino Piacentini, il quale richiama alcuni suoi precedenti interventi che andavano proprio in questa direzione: “abbiamo proposto già tempo fa una riflessione sulla necessità di puntare con forza alla ristrutturazione dell’esistente, in un’ottica di risparmio energetico che potrebbe costituire da un lato un modo per sostenere le attività delle imprese edili, dall’altro il recupero degli enormi costi rappresentati da edifici risalenti agli anni ’60 e ’70, che sono spaventosamente energivori”.
“Oggi – prosegue Piacentini – l’iniziativa è spesso del singolo: il condominio che decide di ristrutturare con criteri ecocompatibili o l’impresa che acquisisce il singolo fabbricato e lo ristruttura applicando quei principi. Ma il tema posto dagli imprenditori di Modena Est, al quale potrebbero aggiungersi altri esempi in città, è più generale, e richiede quindi risposte a un livello più alto, in grado di incidere anche profondamente sul ripensamento urbanistico di scelte adottate decenni or sono, assolutamente vincenti allora ma, evidentemente, non più all’altezza di rispondere oggi alle rinnovate esigenze dei cittadini e della logistica industriale, quindi non rispondenti ai bisogni della nostra società nel suo complesso”.
“C’è da apprezzare la tempestiva risposta dell’assessore Sitta, il quale dimostra la disponibilità all’ascolto dell’amministrazione e la buona volontà a intervenire. Salvo il fatto che per porvi mano operativamente, afferma l’assessore, saranno necessari anni.
Noi ci rendiamo conto, ovviamente, che esistono leggi e regolamenti che vanno rispettati, ma, ancora una volta, ci troviamo nella posizione di dover sollecitare chi governa la nostra città a farsi carico dei problemi reali, promuovendo tutte le iniziative che concorrano a una soluzione del problema che, altrimenti, non potrà che incancrenirsi”.
Conclude il presidente delle Pmi modenesi: “Non è un caso che la questione venga sollevata da due imprenditori: la nostra gente è abituata ad affrontare i problemi, a cercarne le soluzioni e infine a operare per realizzarle. è dunque davvero frustrante pensare che la situazione dovrà restare ingessata per anni. Tanto più se si pensa che un intervento tempestivo porterebbe benefici a tutti. Sarebbe dunque il caso di lavorare per risolvere i problemi, e non crearne di ulteriori!”.