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Reggio, trasporto pubblico, Stecco: la Provincia ascolti le due ‘campane’

Nel Consiglio provinciale di giovedì 15 settembre che si confrontava sul Trasporto pubblico locale ho proposto, attraverso un emendamento al documento presentato dal Pd, che nella prossima Commissione consiliare Infrastrutture venissero invitati anche i rappresentanti dei cittadini, lavoratori e studenti, pendolari. Mi riferivo ai comitati che si sono costituiti in diverse realtà della nostra provincia per tutelare i diritti dei pendolari, ma più in generale alle diverse forme di autorganizzazione sociale che i cittadini si danno per far fronte ai problemi che presenta il trasporto pubblico.

La ragione di questo invito mi sembrava ovvia: le istituzioni pubbliche ricavano la loro legittimazione non soltanto dal voto, ma dalla loro volontà-capacità di realizzare un ascolto e un confronto permanente con i cittadini, soprattutto con coloro che sono sottoposti a particolari criticità economiche o sociali. L’emendamento è stato approvato. Di conseguenza la Commissione consiliare Infrastrutture della Provincia dovrà invitare alla riunione di venerdì 30 settembre i cittadini pendolari e le loro rappresentanze, ed in particolare gli studenti e le famiglie che hanno vissuto sulla propria pelle la via crucis di questi giorni.

Credo che questa scelta si rivelerà positiva per almeno due ragioni. Innanzitutto perché di fronte al caos che tanti studenti, genitori e dirigenti scolastici hanno vissuto e stanno vivendo ancora in questi giorni è bene che un’istituzione pubblica democratica sappia come stanno davvero le cose. Ascoltare l’Azienda trasporti è doveroso, non ascoltare i cittadini sarebbe stato incomprensibile da parte di un’istituzione che ha nei cittadini il proprio “azionista di riferimento”. E in secondo luogo perché le decisioni che la Provincia deve prendere, in rapporto alle proprie responsabilità, circa il futuro programmatico e gestionale dell’Act, a partire dalle aggregazioni previste, non possono prescindere da un bilancio reale e non unilaterale dell’esperienza.

Una considerazione in più si pone per i riformisti, coloro cioè che invece di predicare la Rivoluzione cercano di combattere le ingiustizie, piccole o grandi che siano, che incontrano sul sentiero della propria vita. Lo dico a bassa voce e innanzitutto a me stesso: diamoci una mossa ! Non è sufficiente lottare contro la macelleria sociale che questo Governo sta provocando nei territori del nostro Paese con i tagli indiscriminati alla finanza locale, compreso il trasporto pubblico, che non a caso vedono marciare insieme Errani e Formigoni, Del Rio e Alemanno. Occorre recuperare una “cultura di lotta e di governo” sul territorio, nelle comunità locali, perché è nella dialettica e nel conflitto sociale che vivono le persone in carne ed ossa che ha origine la linfa del cambiamento. Per tornare a noi: la domanda di programmazione, efficienza e di giustizia che sale da queste durissime giornate che tante famiglie reggiane hanno vissuto e stanno ancora vivendo non deve vederci spettatori ma protagonisti. Come stanno facendo i sindaci della nostra provincia.

(Marcello Stecco, Consigliere provinciale Pd)

















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