Nel corso del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 22 settembre sono stati presentati due ordini del giorno relativi all’ultima manovra del Governo. Il primo, firmato dal Sindaco Enrico Campedelli e letto in aula dall’assessore al Bilancio Cinzia Caruso, riprendeva un documento dell’Anci critico verso i provvedimenti contenuti nella manovra e impegnava la Giunta “a sostenere le iniziative dell’amministrazione per coinvolgere la cittadinanza e i soggetti economici e sociali per una operazione di verità e trasparenza sui reali costi del Comune e sulla ingiusta ripartizione delle risorse pubbliche”. Lo stesso documento impegnava la Giunta anche a promuovere un Consiglio dedicato alla manovra, quando ne fossero precisati gli effetti sul Comune. Il PdL, per bocca di Roberto Benatti, ha subito dopo presentato un secondo ordine del giorno che ricordava “gli elementi sicuramente positivi contenuti nella manovra”, riguardanti ad esempio cooperative, liberalizzazioni, abolizione delle province, meritocrazia nel pubblico impiego, reati tributari e che rappresentano “un buon punto di partenza per migliorare i conti dello Stato e l’equità fiscale. Nonostante i tagli fatti alla spesa corrente dal Comune i servizi non hanno subito ‘scossoni’ e permangono sprechi, ad esempio per il rifacimento della ciclabile di via Focherini, i lavori allo stadio, la vicenda Finzi, tanto che i limiti posti ai Comuni sedicenti virtuosi come Carpi li valutiamo positivamente, così come l’introduzione nella Costituzione del pareggio di bilancio”.
Il dibattito su questi due ordini del giorno è stato molto articolato, tanto che la seduta del Consiglio comunale è stata tolta solo all’una di notte. L’assessore Cinzia Caruso ha spiegato che rispetto agli obiettivi 2012 del Patto di stabilità saranno 6 in più i milioni di euro vincolati che l’Ifel prevede incideranno su Carpi, mentre a tre milioni ammonteranno i minori trasferimenti e a 250-260 mila euro invece la maggiore spesa dell’ente locale relativa all’aumento dell’1% dell’Iva. Il Sindaco Enrico Campedelli ha poi ribadito le motivazioni che hanno spinto l’amministrazione a sostenere le rivendicazioni dell’Anci in merito alla manovra. “In Italia ogni cittadino è indebitato per 31500 euro; di questa somma a Carpi 560 sono dovuti al Comune e 100 per l’Unione Terre d’Argine, tutto il resto è statale. Contesto punto per punto le argomentazioni di Benatti relative agli sprechi dell’ente locale. Dovremo ridurre i servizi grazie a questa manovra del Governo, recessiva, non federalista e non strutturale”. Critiche a vario titolo alla manovra sono venute a seguire dai consiglieri Pd Francesca Cocozza, Bruno Pompeo e Roberto Arletti mentre Enrico Gasparini Casari (Lega nord) ha criticato la mancata messa in pratica della collaborazione istituzionale e concertazione sancita dalla Costituzione. “Il Comune si ostina a rispondere sempre negativamente, chiediamo alla Giunta di fare autocritica sugli errori commessi in molti campi”. Giliola Pivetti (capogruppo di Alleanza per Carpi) ha dal canto suo spiegato che si rendono meno credibili gli allarmi “se poi si trovano miracolosamente i soldi per fare i lavori allo stadio e andare incontro così alla popolazione calcistica. La situazione sarà davvero difficile quando la Giunta ci chiederà di collaborare e sentirà il bisogno di ragionare con le minoranze a causa dell’emergenza”. Paolo Zironi (Pd) ha citato la Costituzione per criticare la manovra che non coinvolge gli enti locali e non risponde ai principi del decentramento e del federalismo. Lorenzo Paluan (capogruppo della Lista civica Carpi a 5 stelle-Prc) ha invece preso la parola per sottolineare come rispetto ad evasione fiscale e corruzione ci siano precise responsabilità di chi ha governato e oggi chiede conto agli italiani, così come ci sono responsabilità dell’amministrazione comunale rispetto a spese e sprechi di bilancio. Critiche ai provvedimenti del Governo sono venuti poi dai capigruppo dell’Italia dei Valori Andrea Bizzarri (“si è cominciato a parlare del fallimento del paese mentre il Governo chiede sacrifici agli altri e non a se stesso”) e da Luca Lamma di Futuro e Libertà (“bene il confronto con la città con un Consiglio comunale aperto e facciamo una scala di priorità su cui tagliare”).
Il capogruppo del Popolo delle Libertà Roberto Andreoli è poi intervenuto per stigmatizzare “la follia di chi in un ambito istituzionale dice che l’Italia sta fallendo. Spezzo una lancia a favore dell’Italia che lavora, sottolineando che anche la Marcegaglia non ha con sé la maggioranza di Confindustria. I tagli per il nostro Comune sono positivi perché mettono in evidenza che qualcosa di meglio si può fare razionalizzando. Nell’assestato 2011 si nota che abbiamo speso alla fine 1,2 milioni più del preventivato. Da questi momenti difficili spero che nasca qualcosa di positivo”. E se Argio Alboresi (capogruppo Lega nord) ha spiegato come la discussione in corso non servisse a nulla, “visto che è come essere al bar e si fa disfattismo, tanto decide Roma sulla manovra” la collega del Pd Daniela Depietri ha detto che il “Governo dovrebbe affrontare lo scandalo dell’iniquità, senza condoni. Questa manovra è contro le donne, anche quelle della destra, visto che con le pensioni delle dipendenti della pubblica amministrazione si ripianano i debiti e non si danno servizi”. Roberto Benatti ha poi precisato che l’ordine del giorno da lui presentato era asettico, criticato alcuni interventi della maggioranza, soprattutto per affermazioni fatte in campo economico, e ricordato che a Roma il Sindaco Alemanno non ha fatto votare l’odg firmato a Carpi dal collega Campedelli ma lo ha cambiato e il Pd si è allora espresso contro.
Dopo le dichiarazioni di voto il documento firmato dal Sindaco ha ottenuto l’assenso di Pd, Idv, ApC, Lorenzo Paluan e Luca Lamma, contrari Lega nord e PdL. L’ordine del giorno del PdL ha avuto invece i voti del PdL stesso, l’astensione di Fli e Lega nord e il voto contrario degli altri gruppi presenti in aula.