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Certificazioni antimafia, Muzzarelli a Brunetta: “difendere la legalità non significa importunare i cittadini”

“Non c’è dubbio che l’autocertificazione sia una strada importante per la semplificazione burocratica, ma stiamo attenti a non mandar messaggi equivoci, poiché è evidente, e il Ministro Brunetta lo sa senz’altro, che lo Stato deve essere molto rigoroso e severo, poiché non è certo ai mafiosi che possiamo chiedere di autocertificare la loro estraneità a ‘Cosa nostra’”. Con queste parole l’assessore regionale alle attività produttive Giancarlo Muzzarelli interviene nella polemica tra il sindaco di Modena Giorgio Pighi e il Ministro Brunetta sulle certificazioni antimafia. “Quanto ai cittadini – continua Muzzarelli – il Ministro non si preoccupi: gli emiliano-romagnoli non si ritengono importunati se un Sindaco si preoccupa di difenderli dalle infiltrazioni mafiose. Tanto è vero che la Regione Emilia-Romagna con la legge 11 del 2010 sulle “Disposizioni per la promozione della legalità e della semplificazione nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata” ha esteso le verifiche antimafia all’edilizia privata relativamente all’efficacia del permesso di costruire, con un generale consenso. D’altra parte, a proposito di semplificazione, il Ministro dovrebbe sapere che gli atti che mancano in materia di documentazione antimafia sono di competenza del Governo di cui fa parte. Infatti il nuovo “Codice Antimafia” deve ancora essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e da allora scatteranno i sei mesi entro cui il Governo dovrà emanare i regolamenti che definiranno le modalità di accesso alla banca dati nazionale a disposizione di tutte le Pubbliche Amministrazioni. Fino ad allora non sarà possibile dematerializzare i documenti antimafia. Ma appena ci saranno le condizioni, stia sicuro il Ministro, le amministrazioni dell’Emilia-Romagna provvederanno ad assumere direttamente i documenti, tenendo sempre alta nel contempo, d’intesa con le Prefetture e le Forze dell’ordine, l’attenzione alla trasparenza e alla legalità”.

















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