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Unione Terre d’Argine, una struttura per donne maltrattate

Uno Studio di fattibilità per individuare e promuovere l’apertura di una struttura di accoglienza per donne maltrattate anche con minori nell’Unione Terre d’Argine. Una proposta di ordine del giorno così intitolata (firmata da Daniela Depietri (PD), Maria Grazia Lugli (PD), Giulia Olivetti (Verdi), Andrea Bizzarri (IdV) e Francesca Desiderio (Sinistra per le TdA) oltre a Roberto Benatti (PdL), Mario d’Ambrosio (Rilanciamo le Terre d’Argine) e Riccardo Bassi (Riformisti) è stata approvata nella seduta del Consiglio dell’Unione di ieri sera, mercoledì 28 ottobre. Presentata in aula da Depietri questa proposta prende le mosse dal fatto che anche nel nostro territorio i fenomeni di violenza contro le donne sono molti (l’allontanamento che coinvolge la donna maltrattata o in pericolo di vita e i figli minori ha riguardato nel 2010 una ventina di donne e una trentina di minori) e comportano l’impegno di importanti risorse delle amministrazioni. “Questo ordine del giorno – ha spiegato Depietri – impegna la Giunta a verificare e a studiare un progetto che preveda la creazione di una struttura di emergenza dedicata alle donne con o senza figli che per ragioni di sicurezza e per salvaguardare l’incolumità personale hanno necessità di abbandonare la propria casa in seguito a situazioni di violenza. Ovviamente questo progetto non deve rappresentare un doppione delle strutture già presenti sul territorio e si avvarrà anche della collaborazione delle associazioni femminili, di volontariato e della Commissione Pari Opportunità”.

L’assessore alle Politiche sociali dell’ente Stefania Zanni ha ricordato che i servizi sociali sono obbligati ad intervenire in caso di emergenza, con tempi spesso molto stretti e comunque rivolgendosi a strutture che nell’Unione non sono pubbliche o che sono al di fuori del territorio dei quattro comuni membri. “I costi di questa futura struttura? Questi – ha detto rispondendo alle sollecitazioni del gruppo della Lega nord – sarebbero compresi in quelli di gestione che già abbiamo, sarebbero invece necessarie risorse per l’acquisto o la ristrutturazione di un edificio o un appartamento adeguato”. Depietri ha sottolineato in sede di replica ricordando come grazie a questa struttura l’Unione potrebbe addirittura risparmiare risorse, “visto che non ci sono convenzioni da stipulare e i percorsi per l’autonomizzazione delle persone allontanate dalla loro famiglia sono già in essere. Così tappiamo una falla:e verificheremo il tutto con la Commissione competente”.

La proposta di ordine del giorno è stata votata all’unanimità dal Consiglio.

















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