Anche in Italia serve una legge che regoli i rapporti tra i produttori ortofrutticoli e la grande distribuzione, così come già accade in Francia. E’ quello che chiede l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni che oggi è intervenuto all’inaugurazione del Macfrut di Cesena.“Nelle prossime settimane – ha detto Rabboni, nel corso del convegno ”Filiera ortofrutticola e Gdo: il caso francese, le aspettative italiane e le nuove regole europee”, organizzato da Regione, Cesena Fiera e Centro servizi ortofrutticoli – presenterò ai parlamentari della Commissione agricoltura di Camera e Senato una proposta per una legge italiana, condivisa con le altre Regioni, simile a quella approvata nel 2010 dal Parlamento francese. Non c’è ragione per non dare ai nostri frutticoltori le stesse tutele nei rapporti con la grande distribuzione che hanno i loro colleghi transalpini a partire dall’obbligatorietà dei contratti scritti tra produttori e acquirenti e dal divieto di sconti”.
“L’Italia deve allinearsi alla Francia – ha sottolineato Rabboni – e sollecitare all’Unione europea un provvedimento simile valido per tutto il mercato unico continentale. La questione e’ vitale per i nostri produttori. Senza norme di legge capaci di codificare comportamenti commerciali corretti e trasparenti la grande distribuzione detterà inevitabilmente le proprie condizioni economiche e commerciali ai produttori agricoli, riducendo progressivamente, come sta già avvenendo, il valore della produzione e la redditività d’impresa, senza alcun vantaggio per i consumatori”.
Cosa prevede la legge francese a tutela dei produttori ortofrutticoli
L’acquisto di frutta e verdura freschi, qualunque sia la loro origine, deve essere obbligatoriamente oggetto di contratto scritto fra produttori ed acquirenti. E’ quanto stabilisce la legge francese del 2010. Il testo prevede inoltre che il contratto debba fissare una durata non inferiore ai 3 anni, volumi e caratteristiche dei prodotti, modalità di consegna, criteri di determinazione dei prezzi, di fatturazione e pagamento. Insomma certezze reciproche, trasparenza ed anche equità. Vietati inoltre dilazioni, ribassi e ristorni dopo la fatturazione, come invece avviene spesso in Italia. In caso di congiuntura sfavorevole inoltre in Francia è prevista la calmierazione dei margini lordi da parte della grande distribuzione che in questo modo si impegna a ridurre il margine lordo praticato sul prodotto interessato, che dovrà essere inferiore o uguale a quello medio dei tre anni precedenti. A carico delle imprese commerciali che non aderiscono agli accordi nazionali per la calmierazione è prevista un’addizionale alla tassa sulle superfici commerciali.