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Bologna, consegnato oggi il Premio Provincia 2011 a Claudio Imprudente

Si è svolta oggi pomeriggio a Palazzo Malvezzi la cerimonia di consegna del Premio Provincia di Bologna 2011 a Claudio Imprudente. In una sala del Consiglio gremita ha aperto la cerimonia il presidente del Consiglio Stefano Caliandro, ha poi proseguito il professor Andrea Canevaro con un’appassionata prolusione e ha concluso la presidente Beatrice Draghetti con la lettura della motivazione e la consegna del premio. Imprudente ha ringraziato definendo l’assegnazione di questo premio “a un mondo scomodo” come “un ribaltamento culturale e politico”.

Questo il testo della motivazione:

“Claudio Imprudente ha rovesciato la parola “disabile”, non solo per dimostrare che in quella parola vi sono delle abilità – vivere diversamente -; ma anche per far capire che tante attribuzioni di sofferenza, di privazione, di dolore – perché no… – che in qualche modo sono correlate all’immagine di chi vive con una disabilità, possono e devono essere lette e vissute diversamente.

Ha rovesciato lo stereotipo della persona con disabilità e sfidato tutti, disabili compresi, a scoprire le abilità diverse. Con la possibilità di vivere anche la gioia di esplorare il mondo, di rendersi capaci di rapporti vivi e non sempre sofferenti, piegati e piagati, ma vivi della vita positiva, attiva, trasformando proprio lo stereotipo che imprigiona l’immagine della persona con disabilità.

Claudio Imprudente e il Progetto Calamaio: possibilità, capacità, voglia di essere riferimento in un gruppo aperto, solidale e capace anche di proliferare, di far nascere altre iniziative, che si possono staccare e fiorire senza contrapporsi. Per leggere quello che Claudio Imprudente dice occorre mettersi dietro lo schermo trasparente e leggere a rovescio; non è un vero e proprio rovescio, perché le lettere che lui fissa con gli occhi hanno una doppia stampatura, leggibile quindi dagli occhi di Claudio e dagli occhi di chi mette la voce alle parole di Claudio.

Claudio Imprudente è uno dei fondatori di Maranà-tha, una comunità di famiglie per l’accoglienza, e presidente del Centro Documentazione Handicap di Bologna.

Ha ideato, insieme alla sua équipe di formatori specializzati, il “Progetto Calamaio” che propone percorsi formativi sulla diversità e sulla nuova cultura della disabilità al mondo della scuola e del lavoro. Attraverso di esso ha realizzato, dal 1986 ad oggi, più di cinquemila incontri con i ragazzi delle scuole italiane nei quali sono i disabili stessi ad essere protagonisti dell’informazione su loro stessi e sulle loro abilità.

In qualità di formatore, è stato invitato a numerosi convegni in Italia e all’estero.

E’ inoltre scrittore, giornalista, direttore della rivista “Hp-Accaparlante” e autore di libri; tra gli ultimi, Omino macchino e la sfida della tavoletta. La scuola, la comunicazione e la logica della lentezza (2009), Storie Di Calamai e Creature Straordinarie (2007), C’è ancora inchiostro nel calamaio? (2006), Una vita imprudente (2003) e Il principe del lago (2001), Re 33 e i suoi 33 bottoni d’oro (1994).

E’ autore del blog www.accaparlante.it/storiedicalamai collabora al portale di informazione sociale dell’INAIL, www.superabile.it e cura la rubrica “DiverSamente” sul Messaggero di Sant’Antonio di Padova. Intervistato da Candido Cannavò nel 2004, compare nel suo ultimo libro (E li chiamano disabili, Rizzoli Editore, 2005).

Ama definirsi non “disabile” ma “diversabile”. Con l’ironia che lo contraddistingue, in occasioni anche pubbliche, si presenta come “un geranio”, per ricordare che al momento della nascita era stata pronosticata per lui una vita da vegetale. Claudio Imprudente è nato nel 1960, anni in cui l’integrazione scolastica e lavorativa e l’inclusione sociale non erano ancora sancite come diritti e la vita vegetale era quanto il pensiero collettivo ipotizzava per molta parte della disabilità. Di grande valore sono quindi sia il percorso di vita di Claudio Imprudente, sia le sue battaglie per ribaltare concezioni pietistiche e le conquiste per valorizzare le diverse abilità, regalando a tutti la dimostrazione e l’esperienza del valore di ogni diversità”.

nella foto il momento della consegna del Premio

















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