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Bologna capitale europea della lotta contro lo spreco

Bologna capitale europea della lotta contro lo spreco: un impegno in prima linea tutt’altro che casuale, visto che proprio a Bologna è nato e si è affermato come eccellenza e realtà di riferimento a livello internazionale il Last Minute Market, spin off dell’Università di Bologna presieduto dall’economista Andrea Segrè, motore della ricerca di un circolo virtuoso fra gli sprechi crescenti della grande distribuzione e la necessità di approvvigionamento quotidiano delle comunità sociali.

Proprio Last Minute Market, in stretta sinergia con il Parlamento Europeo – Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale, con il sostegno di UniCredit, di Camst e di Eni, promuove le Giornate europee contro lo spreco 2011, realizzate con il patrocinio del Segretariato Sociale Rai, della Camera dei Deputati e dell’Associazione Comuni Virtuosi, con il supporto di Alce Nero Mielizia e Gruppo Hera, e con la partnership tecnica di Fondazione Golinelli.

«Per vocazione e per mission – spiega Luca Lorenzi, Responsabile Centro Nord UniCredit – la nostra azienda è in prima fila sul tema del risparmio. Noi ci occupiamo di soldi e oggi parliamo di acqua, è vero. Ma è altrettanto vero che sprecare acqua, sprecare risorse più in generale, significa gettare via denaro. Così, decidere di sostenere un’iniziativa come “Un anno contro lo spreco” è stata una scelta naturale che abbiamo intrapreso in virtù del nostro impegno per lo sviluppo del territorio. Uno sviluppo che non può prescindere dall’attenzione al risparmio a tutto campo. Un’attenzione necessaria non solo da un punto di vista etico e morale, ma anche economico. Perché lo spreco di risorse costituisce un danno ad alto impatto per la nostra economia, un errore che non possiamo permetterci di compiere».

Le Giornate 2011 sono dunque dedicate allo spreco idrico (mentre nel 2010 il focus riguardava gli sprechi alimentari e nel 2012 si parlerà di spreco energetico) e culmineranno nelle fasi centrali di Bologna, sabato 15 ottobre, e di Bruxelles, mercoledì 9 novembre. A seguito della prima edizione 2010, il progetto ha già ottenuto un sorprendente e prezioso risultato: quello di portare ufficialmente il Parlamento Europeo ad avviare l’iter per dichiarare il 2013 Anno Europeo contro lo Spreco, e inserire così il tema della lotta agli sprechi nell’agenda europea come richiesto nella Dichiarazione approvata nell’ottobre 2010 a Bruxelles, per abbattere del 50% gli sprechi in Europa entro il 2025.

Va detto che, secondo dati recentissimi elaborati da Last Minute Market, Bologna può a buon diritto vantare il primato di “capitale europea contro lo spreco”: le stime 2010 sul prodotto agricolo rimasto in campo testimoniano, per la provincia di Bologna, percentuali di residuo molto basse, appena lo 0,37%, quota quasi fisiologica. Significativi tuttavia i dati del residuo ortofrutticolo, che ammonta a ben 37.195 tonnellate fra insalate, cavoli, ciliegie, zucchine e loti, per un totale di 31.567.601 metri cubi di acqua virtuale sprecata, corrispondenti a 9.865 piscine olimpiche “prosciugate” inutilmente. In particolare, nel 2010 sono rimaste in campo 9.810 t di ciliegie (il 30,04%) corrispondenti a ben 18.306.455 m3 di acqua virtuale (corrispondenti a 5.721 piscine olimpiche). E ancora 4.400 t di loti (il 25,00%) corrispondenti a ben 8.207.629 m3 di acqua virtuale, 5.190 t di cavoli (il 15,17%) corrispondenti a ben 1.290.811 m3 di acqua virtuale, 15.815 t di insalate (il 13,16%) corrispondenti a ben 3.416.890 m3 di acqua virtuale e 1.980 t di zucchine (il 10,00%), corrispondenti a ben 345.816 m3 di acqua virtuale.

Lo spreco dell’acqua si misura dunque anche “in campo”, monitorando le colture abbandonate per la cui produzione era stata utilizzata, e dunque sprecata, una grande quantità d’acqua. Ma quanto inquina lo spreco del residuo agricolo complessivo nella provincia di Bologna? Secondo stime di Last Minute Market la cosiddetta “acqua grey” – ovvero l’acqua che viene inquinata nel procedimento per la coltivazione di prodotti agricoli che restano sprecati in campo – ammonta a 3.672.321 m3, pari a 1.148 piscine olimpiche.

A BOLOGNA, sabato 15 ottobre, alle 10.30 nella Cappella Farnese di Palazzo D’Accursio sarà presentato il Libro Blu dello spreco dell’acqua in Italia, con dati importanti legati allo spreco e alla preoccupante “impronta idrica” che il nostro Paese lascia ogni anno sul pianeta. Analogamente a quanto accaduto lo scorso anno per il Libro nero dello spreco alimentare in Italia, anche il Libro Blu sarà poi pubblicato da Edizioni Ambiente. Il rapporto, preposto a indagare gli sprechi del settore idrico rilevando i dati dei consumi d’acqua di agricoltura, industria e dei privati, sarà illustrato nel corso di un incontro coordinato da Antonio Cianciullo, giornalista, autore, esperto di eco sostenibilità, in dialogo con i curatori della ricerca, Andrea Segrè e Luca Falasconi. Alle 12 è in programma la presentazione del Rapporto d’iniziativa sullo spreco alimentare del Parlamento Europeo, illustrato a Bologna da Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, e dall’europarlamentare Salvatore Caronna, relatore del Rapporto, nella sessione coordinata dal giornalista del Messaggero Massimo Pedretti.

Anche la seconda edizione delle Giornate Europee contro lo Spreco si concluderà, dalle 12.30 nel Cortile d’Onore di Palazzo D’Accursio, con Un pranzo contro lo spreco: un grande evento di piazza per sensibilizzare l’opinione pubblica italiana sullo scandalo degli sprechi alimentari. Al tempo stesso, un’occasione di convivialità caratterizzata da cibo buono, salutare e ‘donato’: per dimostrare che i beni attualmente sprecati possono diventare invece una risorsa, e che lo spreco non va alimentato, come insegna l’esperienza del Last Minute Market. Saranno utilizzati prodotti invenduti nella filiera agro-alimentare selezionati con una particolare attenzione all’impronta idrica e alle proposte meno idroesigenti, tenendo presente che per produrre una bistecca di 300 grammi di carne di manzo occorrono 4.650 litri di acqua, per 1 kg di soia 2.300 litri, per 1 kg di patate invece solo 160 litri di acqua. Voce narrante dell’iniziativa sarà un testimonial storico del progetto “Un anno contro lo spreco”, Massimo Cirri, ideatore e conduttore del programma-cult di Radio2 Caterpillar. L’occasione per mangiare a basso impatto idrico arriva grazie a Camst, che ha curato la preparazione del pranzo contro lo spreco: realizzato con cibo di recupero. Il pranzo – spiegherà ai commensali Antonella Pasquariello, direttore Immagine Camst – avrà come piatto bandiera la zuppa di fagioli e patate, individuata per il basso impatto idrico, il forte apporto nutrizionale dei legumi, la stagionalità e tipicità di questo abbinamento. Ma ci sarà anche un dolce, la torta di pere e cioccolato, realizzata con ingredienti bologici forniti da Alce Nero e con frutta di recupero. Sarà possibile pranzare a basso impatto idrico, grazie a Camst, per tutto il week end 14 – 16 ottobre, nei venti punti di ristorazione Camst dislocati fra il centro storico di Bologna e Ferrara, Bentivoglio, Villanova di Castenaso, Castelmaggiore, Zola Predosa, S. Giorgio di Piano, Funo di Argelato, Casalecchio di Reno, Ca’ de fabbri, Pianoro. Info: www.unannocontrolospreco.org

La Giornata Europea contro lo spreco di Bologna culminerà nell’evento cinematografico dedicato allo spreco: alle 18, nella Cineteca di Bologna si proietterà il film documentario Taste the Waste, accolto con grande successo nei mesi scorsi dalle platee internazionali. Farà seguito un dibattito moderato dal direttore del Segretariato Sociale della Rai Carlo Romeo: partecipano il regista Valentin Thurn, il direttore di Cinemambiente Festival Gaetano Capizzi, il presidente Slow Food Emilia- Romagna Antonio Cherchi, il presidente Alce Nero & Mielizia Lucio Cavazzoni, ad Andrea Segrè, presidente Last Minute Market a Luigi Ruggeri, del Mercato della Terra di Bologna. Taste the Waste, il film di Valentin Thurn divenuto una cine-icona dello spreco alimentare nel mondo, chiude dunque a Bologna la Giornata europea contro lo spreco 2011. L’Unione Europea butta ogni anno 90 milioni di tonnellate di cibo. Europa e Nordamerica bruciano una quantità di cibo tre volte superiore a quella che servirebbe per dar da mangiare a tutti gli affamati del mondo. Taste the Waste (letteralmente, “Assaggia la spazzatura”) rivela una realtà davvero incredibile: lo spreco assurdo di risorse alimentari dei mercati occidentali nell’epoca della globalizzazione. Un monito per tutti noi, una sollecitazione alla nostra consapevolezza e alla nostra attenzione, affinché ognuno possa fare la propria parte nel difendere il futuro del pianeta. Fra i testimonial del progetto “Un anno contro lo spreco” 2011, ricordiamo Piero Angela, Don Luigi Ciotti, Massimo Cirri, Carmen Consoli, Dario Fo, Jacopo Fo, Milena Gabanelli, Margherita Hack, Serge Latouche, Jan Lundqvist, Luca Mercalli, Lorenzo Monaco, Piergiorgio Odifreddi, Diego Parassole, Carlo Petrini, Franco Prodi, Franca Rame, Emilio Rigatti, Patrizio Roversi, Valerio Rossi Albertini, Valentin Thurn, Mario Tozzi, Dario Vergassola, Vito.

PROGRAMMA UN ANNO CONTRO LO SPRECO. EDIZIONE 2011. L’ACQUA

SABATO 15 OTTOBRE 2011

BOLOGNA – Palazzo D’Accursio– Piazza Maggiore- Cineteca di Bologna Cappella Farnese, Palazzo d’Accursio

Ore 10,30 Presentazione del Libro blu sugli sprechi in Italia. L’acqua, Edizioni Ambiente; saluto del Sindaco di Bologna Virginio Merola; modera: Antonio Cianciullo – giornalista de La Repubblica; introduce: Andrea Segrè – Preside Facoltà di Agraria e Presidente Last Minute Market; presenta: Luca Falasconi – Ricercatore Facoltà di Agraria- Università di Bologna

Ore 12,00 Presentazione del Rapporto d’iniziativa sullo spreco alimentare del Parlamento Europeo; coordina: Massimo Pedretti, giornalista de Il Messaggero; intervengono: Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo e Salvatore Caronna, europarlamentare e relatore del Rapporto

Cortile d’Onore

Ore 12,30 Il Pranzo contro lo spreco a basso impatto idrico a cura di CAMST, Alce Nero, Last Minute Market; conduce: Massimo Cirri- Caterpillar – Rai, Radio2; interviene: Antonella Pasquariello- Direttore Immagine e Relazioni Esterne CAMST

Cineteca di Bologna

ore 17,30 presentazione Taste the Waste (Germania 2010) di Valentine Thurn (92’) a seguire, ne discutono: Valentin Thurn – regista di Taste the Waste; Gaetano Capizzi – direttore Cinemambiente Festival, Torino; Antonio Cerchi – presidente Slow Food Emilia- Romagna; Lucio Cavazioni – presidente Alce Nero & Mielizia; Andrea Segrè – Presidente Last Minute Market; Luigi Ruggeri – Mercato della Terra di Bologna; modera: Carlo Romeo- Direttore Segretariato Sociale della Rai, a seguire aperitivo dei produttori del Mercato della Terra di Slow Food

Evento organizzato e promosso da Last Minute Market- Spin Off della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna. Main Sponsor: UniCredit, Eni  – Sponsor: Alce Nero Mielizia, Camst – Collaborazione tecnica: Gruppo Hera- Mercato della Terra, Slow Food, Fedagromercati, A.C.M.O. Bologna

GUIDA LOW WATER. VIVERE A BASSO IMPATTO IDRICO

STOP WATER WASTE è la parola d’ordine delle Giornate Europee contro lo Spreco: per questo il gruppo di ricerca di Last Minute Market ha elaborato e messo a disposizione anche sul sito www.unannocontrolospreco.org la GUIDA LOW WATER, PER VIVERE A BASSO IMPATTO IDRICO e per un consumo consapevole delle risorse.

Perché non sprecare acqua? Perché ne consumiamo troppa!

Oggi nel mondo la velocità con cui utilizziamo le risorse idriche è maggiore della velocità di rigenerazione delle risorse stesse. Il rischio è di andare in contro ad un deficit idrico. Riducendo gli sprechi è possibile riequilibrare il rapporto fra disponibilità e domanda di acqua. Il nostro paese ha un consumo idrico pro capite molto elevato (ai vertici europei) con 186 litri al giorno, contro i 20 litri al dì dei paesi in via di sviluppo.

Nel mondo, l’agricoltura è il settore che consuma più acqua (70%). E la domanda dovrebbe aumentare, anche per venire in contro alla crescente richiesta di cibo. Tuttavia, la disponibilità di risorse idriche è minacciata anche dal cambiamento climatico. Infatti, sebbene negli ultimi anni la quantità media di precipitazioni sia rimasta tendenzialmente costante, la distribuzione delle precipitazioni si è concentrata. Di conseguenza, a periodi prolungati di siccità si alternano precipitazioni brevi e intense. Purtroppo la pioggia che cade copiosamente sul terreno secco ha difficoltà ad essere assorbita. Così, invece di ricaricare la falda scivola via, ingrossando temporaneamente i fiumi per poi finire in mare dove diventa inutilizzabile.

Un altro fattore da tenere in considerazione è l’aumento della temperatura che fa sciogliere i ghiacciai e i nevai, facendo aumentare il livello del mare. L’acqua marina non può essere utilizzata, senza costosi processi di desalinizzazione. Ne consegue una ulteriore riduzione delle riserve idriche utilizzabili.

Per tutte queste ragioni è vitale imparare a combattere gli sprechi, utilizzando le risorse idriche in modo più efficiente. Ma gli sprechi non sono legati soltanto al consumo diretto dell’acqua.

L’impronta idrica

Nella nostra vita utilizziamo molta acqua: per bere, per cucinare e per lavarci… ma in realtà molta più acqua viene utilizzata per produrre il cibo e gli oggetti che consumiamo. Per questo è importante il concetto di “impronta idrica”. L’impronta idrica di un prodotto misura il volume di acqua dolce consumata direttamente o indirettamente durante le varie fasi della sua produzione. La nostra impronta idrica è data dalla somma dell’acqua che consumiamo direttamente e di quella che consumiamo indirettamente, attraverso il cibo e gli oggetti che utilizziamo, i quali a loro volta hanno richiesto acqua per essere prodotti.

L’impronta idrica della dieta

Il consumo alimentare dà il contributo maggiore all’impronta idrica dell’individuo. Per ridurla quindi non basta limitarci nei consumi diretti d’acqua in bagno, in cucina o in giardino. Serve invece rivedere in modo critico anche la nostra dieta. Ad esempio, la dieta mediterranea richiede mediamente un consumo d’acqua pro capite di 1715 m3/anno mentre quella di tipo anglosassone, 2607 m3/anno. La differenza è dovuta ad un maggior consumo di carne in quella anglosassone. Si ricordi che produrre 1Kg di carne rossa richiede quasi 16mila litri d’acqua.

Lo spreco nello spreco è dato da tutta quell’acqua che virtualmente si butta via insieme al cibo ancora consumabile.

IL DECALOGO LOW WATER: VIVERE A BASSO IMPATTO IDRICO

1.Riconoscere che l’acqua è un bene vitale: a tutti deve essere garantito l’accesso alla quota minima necessaria (50 litri/giorno) come diritto umano.

2.Vedere l’acqua come un social network naturale che unisce tutti, dall’uomo al pioppo. L’uomo e il mondo sono acqua.

3.Considerare che uno più uno non fa sempre due: una goccia più una goccia fa una goccia più grande (Tonino Guerra). Goccia dopo goccia si sono create le condizioni per ospitare la vita.

4.Pensare che in una goccia d’acqua ci sono più molecole che stelle nell’intera galassia.

5.Non scialACQUAre. Ridurre i consumi al necessario sia in casa che in ambito lavorativo.

6.Non sprecare l’acqua. È una risorsa finita e locale. Lo spreco determina un aumento della competizione nello stesso territorio.

7.Bere l’acqua pubblica. Generalmente è buona, se non eccellente. È l’unico vero Km 0, basta aprire il rubinetto.

8.Riconoscere che la sicurezza alimentare e la disponibilità di risorse idriche sono due facce della stessa medaglia: per ottenere una Kcal occorre circa 1 litro di acqua.

9. Promuovere l’agricoltura biologica. È la tecnica produttiva che meglio preserva le risorse idriche; non facendo ricorso alla chimica inquina meno le falde.

10.Prediligere prodotti a basso impatto idrico. La dieta mediterranea richiede un consumo d’acqua di 1715 m3/anno a testa; la dieta anglosassone, invece, 2607 m3/anno a testa.

OTTO IDEE LOW WATER PER VIVERE A BASSO IMPATTO IDRICO

•Utilizza uno sciacquone a flusso differenziato: fa risparmiare ad una famiglia di quattro persone fino a 30.000 litri d’acqua all’anno.

•Installa riduttori di flusso su rubinetti e doccia: consumano il 50% in meno.

•Ripara i rubinetti. 90 gocce al minuto sono 4.000 litri in un anno.

•Fa la doccia invece del bagno, risparmi ogni volta fino a 100 litri.

•Innaffia le piante di sera, quando l’acqua evapora più lentamente.

•Ricicla l’acqua. Ad esempio quella della bollitura della pasta è ottima per lavare i piatti perché essendo ricca di amidi è sgrassante. Quella piovana e quella impiegata per lavare verdure sono utilizzabili per annaffiare orto e fiori risparmiando circa 6.000 litri l’anno.

•Se sei un agricoltore, fa’ ricorso a tecniche e metodi irrigui efficienti: irrigazione localizzata, bilancio idrico …

•Scegli una dieta sana e sostenibile. Quella mediterranea, apprezzata ed equilibrata, richiede un consumo d’acqua (1715 m3/anno) inferiore ad altre come quella anglosassone (2607 m3/anno).

















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