“Il bando per l’appalto del servizio mensa per le scuole e le case protette del Comune di Modena garantisce la concorrenza rispettando la legge e tutela la qualità del servizio”. Lo afferma l’assessore comunale all’Istruzione Adriana Querzè replicando al capogruppo Udc in Consiglio comunale Davide Torrini, che ha chiesto il ritiro del bando contestando quattro punti delle norme di gara.La prima contestazione riguarda il fatto di aver limitato il ricorso al subappalto. “La legge – precisa Querzè – non impone il subappalto di servizi, anzi ne limita l’utilizzo entro il 30% dell’importo complessivo del contratto. Il bando comunale si colloca al di sotto di questo tetto massimo anche perché quella del subappalto ci pare una via da percorrere con molta cautela per svariate ragioni: le potenziali infiltrazioni della malavita, le ripetute denunce sindacali sul mancato rispetto dei contratti da parte di ditte subappaltatrici, la oggettiva difficoltà di efficace controllo del servizio da parte del Comune, vista anche la tipologia di delicatissimi servizi quali la ristorazione collettiva di bambini ad anziani”.
Il secondo punto contestato dal consigliere Torrini riguarda la richiesta che le ditte partecipanti abbiano disponibilità di centri pasti e magazzini. “In questo caso – spiega Querzè – i criteri di ammissione alla gara sono stati addirittura ampliati rispetto al passato. La distanza richiesta per un centro di produzione pasti alternativo era infatti di 30 chilometri da Modena ed è stata elevata a 45 chilometri. La disponibilità di centri pasti e magazzini alternativi è legata ad eventuali situazioni di emergenza della sede centrale: guasti, necessità di manutenzioni o temporanea inagibilità. Una distanza maggiore dei centri alternativi – aggiunge l’assessore all’Istruzione – non sarebbe tutelante della qualità e della sicurezza, poiché in caso di maltempo, problemi di viabilità o altro, non consentirebbe una consegna puntuale dei 6 mila 500 pasti giornalieri”.
La terza obiezione sollevata da Torrini riguarda il divieto di partecipazione per le reti temporanee di impresa. “E’ contraddittorio – commenta Querzè – presentarsi prima come difensori della concorrenza, e subito dopo invitare l’Amministrazione a non tenere conto delle direttive dell’Autorità Garante che escludono la possibilità di raggruppamenti di imprese ove più di una ditta possegga i requisiti per partecipare alla gara: proprio questa regola infatti è finalizzata ad evitare cartelli tra le imprese a danno della concorrenza”.
Il quarto punto evidenziato dal consigliere Udc riguarda la richiesta della produzione di un numero definito di pasti in un unico centro di produzione. “Il centro produzione pasti, di proprietà comunale, oggi produce giornalmente 6 mila 500 pasti per le scuole (più di un milione l’anno) e 85 mila diete speciali”, precisa Querzè. “Per questo nel capitolato si richiede che la ditta mandataria abbia esperienza almeno di un centro di produzione da 4 mila pasti, anche se la giurisprudenza ritiene legittime richieste ancora più elevate, pari ad almeno una volta e mezzo il valore dell’appalto. Ovviamente la presenza di un centro pasti comunale con le caratteristiche richieste serve a tutelare la concorrenza e consentire la partecipazione anche a chi non dispone di un proprio spazio di queste dimensioni”.
Secondo l’assessore all’Istruzione, il bando per l’appalto del servizio mensa per le scuole e le case protette del Comune di Modena “garantisce dunque la concorrenza rispettando la legge e tutelando, allo stesso tempo, la qualità del servizio che si andrà ad erogare. L’attuale bando assicurerà infatti una maggiore concorrenza, essendo state ampliate le possibilità di partecipazione. Se, nonostante ciò, una o più ditte si sentono pregiudicate nel loro diritto di partecipare alla gara – conclude Querzè – possono utilizzare gli strumenti che l’ordinamento mette a disposizione per tutelare le loro ragioni”.