“Occorre fare presto e ridurre drasticamente i tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle imprese fornitrici di beni e servizi”. E’questo l’impegno che oggi Ciro Donnarumma, segretario generale degli edili (Filca) della Cisl Emilia-Romagna, ha chiesto alle istituzioni, al sistema bancario e ai consorzi fidi della regione al termine di un incontro convocato dalle organizzazione sindacale per fare il punto sullo “stato dell’arte” dell’edilizia in Emilia Romagna.
“E’ necessario – ha continuato Donnarumma – un accordo tra tutte le istituzioni affinché si trovi subito un meccanismo che, nei fatti, consenta di accorciare i tempi di pagamento, anticipando così l’applicazione della nuova direttiva europea (prevista nel 2013) che impone obbligatoriamente tempi certi per i pagamenti delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle imprese fornitrici di beni e servizi. Un’ulteriore attesa di quasi un biennio può rappresentare un colpo di grazia per un settore in crisi ormai da troppo tempo”.
Ma le richieste del dirigente cislino non si fermano qui, difatti Donnarumma ha chiesto che si crei “un regime fiscale favorevole per quelle imprese che decidono di reinvestire gli utili in azienda invece di dividerli tra i soci, poiché questo garantirebbe subito alle stesse imprese una disponibilità finanziaria considerevole, evitando così di farle dipendere dagli umori altalenanti degli istituti di credito”.
“Due misure strutturali – ha continuato il sindacalista – che se unite allo sblocco del patto di stabilità per incentivare le piccole opere dei Comuni, al ripristino degli incentivi per la ristrutturazione e al risparmio energetico che scaturirebbe dalla graduale sostituzione degli edifici che consumano 200 chilowattora al metro quadro all’anno a favore di nuovi edifici meno costosi, potrebbe favorire un reale rilancio di un settore in profondo rosso”.
“D’altro canto – conclude Donnarumma – la perdita nell’edilizia emiliano-romagnola di quasi 32 mila posti di lavoro nel corso degli ultimi cinque anni, dal 2007 al 2011, con ben 4.319 nel solo ultimo anno, devono indurre tutto il sistema economico che ruota intorno a questo settore a fare delle scelte precise”. Scelte che il sindacato cislino sembra indicare senza alcun indugio.