Per rimettere in moto l’economia e contrastare le nuove povertà occorre rilanciare l’occupazione, a partire da quella giovanile. Lo sostiene la Cisl di Modena, che commenta con preoccupazione il rapporto Zancan-Caritas su povertà ed esclusione sociale. Il sindacato di Palazzo Europa si dichiara particolarmente colpito, ma non sorpreso, dall’aumento dei giovani che anche a Modena si rivolgono ai centri della Caritas. «Al 30 giugno scorso risultavano iscritti nelle liste di disoccupazione oltre 23 mila modenesi: più di un terzo di essi, per l’esattezza 8.468, erano giovani tra i 16 e 34 anni – sottolinea il segretario provinciale della Cisl, William Ballotta – Siamo di fronte a una vera e propria emergenza sociale che richiede interventi urgenti e politiche mirate a tutti i livelli. Dobbiamo in ogni modo sostenere l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro per ridare loro fiducia e consentire loro di costruirsi un futuro dignitoso. Le legittime proteste degli “indignati” richiedono risposte concrete che vadano nella direzione opposta rispetto ai lavoretti precari e sottopagati che troppo spesso vengono offerti ai nostri ragazzi». Per favorire l’accesso dei giovani al lavoro, il segretario Cisl propone di superare la separazione tra scuola e lavoro, agevolare il percorso formativo mediante misure in grado di facilitare la qualificazione, l’inserimento e la stabilizzazione lavorativa, usare i nuovi strumenti di indagine del mercato del lavoro per favorire l’incrocio tra domanda e offerta. «Il contratto di apprendistato, appena riformato con un accordo di concertazione, rappresenta a nostro avviso lo strumento capace di far entrare i giovani nel mondo del lavoro dalla porta principale e portarli alla stabilizzazione del rapporto di lavoro – afferma Ballotta – A tal fine la nuova legge va implementata con un’intensa attività contrattuale a tutti i livelli e la definizione di ulteriori politiche di incentivazione a livello regionale rispetto a obiettivi mirati. Nelle sue diverse articolazioni l’apprendistato può rappresentare davvero una modalità di intreccio efficace tra scuola e lavoro per formare e accompagnare all’impiego quelle professionalità di cui oggi si avverte la necessità». Infine il segretario della Cisl modenese ribadisce la sua proposta di aprire un tavolo tra le parti sociali modenesi per affrontare subito l’emergenza della disoccupazione giovanile e confrontarsi sulle possibili azioni da mettere in campo, all’insegna della coesione e della responsabilità.
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