“La manifestazione nazionale della Fiom si farà, con o senza corteo, e da Modena abbiamo già riempito 13 pullman e contiamo di arrivare a 15 nei prossimi giorni”. Così ha detto stamattina in conferenza stampa Giordano Fiorani segretario provinciale Fiom/Cgil Modena per illustrare le ragioni dello sciopero dei lavoratori del Gruppo Fiat proclamato dalla Fiom per venerdì 21 ottobre.
A Modena lo sciopero di 8 ore è stato esteso a tutti i lavoratori del settore meccanico, sia per l’importanza del gruppo Fiat sull’intero settore metalmeccanico (oltre 5.000 addetti diretti più alcune altre migliaia dell’indotto su un totale di circa 30.000 metalmeccanici), sia contro la cancellazione del contratto nazionale e per l’alto rischio di estensione del modello Pomigliano anche nei 5 stabilimenti del Gruppo Fiat di Modena dopo l’uscita di Fiat da Confindustria.
“Il rischio è che il contratto di Pomigliano sia esteso anche ai due stabilimenti Cnh, a Ferrari Auto e Ferrari Scaglietti e in Maserati” ha detto Fiorani esprimendo tutta la preoccupazione per un contratto che mette in discussione e peggiora fortemente i diritti conquistati dai lavoratori nella nostra provincia. Infatti la lettera di Marchionne a Confindustria afferma l’applicazione dei contratti di Mirafiori, Pomigliano e Grugliasco a tutto il Gruppo Fiat, nonché la volontà di applicare rigorosamente tutte le nuove disposizioni legislative, compreso l’art.8 della manovra estiva che consente di derogare alle leggi e quindi anche all’art.18 dello Statuto dei lavoratori sui licenziamenti.
Il modello Pomigliano prevede che a determinate condizioni di assenteismo non c’è riconoscimento economico dei primi 3 giorni di malattia, vengono diminuite le pause in catena di montaggio, si introduce l’automatismo del superamento dei 15 turni introducendo di fatto un ciclo semi continuo senza possibilità per il lavoratore di fare 2 giorni di riposo consecutivi. Si introducono 120 ore di straordinario obbligatorio. Sempre nel contratto di primo livello di Pomigliano (che la Fiom non ha firmato) sono previste sanzioni per lavoratori, delegati e organizzazioni sindacali che non rispettano l’accordo e si introduce la discriminazione verso i sindacati non firmatari, vietando l’elezione dei rappresentanti in azienda, sancendo la mancata trattenuta sindacale e il mancato riconoscimento del monte ore per permessi sindacali.
“Inoltre non ci convince il piano Fabbrica Italia. – ha aggiunto il segretario della Fiom modenese – Fiat che è primo gruppo nazionale sta chiudendo uno stabilimento dopo l’altro: prima la Cnh di Imola, Termini Imerese a fine anno, di queste settimana la chiusura di Irisbus, unica azienda italiana a produrre autobus. Gli investimenti che Fiat tanto decanta non bastano neppure a far lavorare i lavoratori oggi in forza negli stabilimenti, basta pensare che per il Suv Chrisler previsto in produzione a Mirafiori si determina un’attività sugli impianti di pochi mesi”.
“Per Maserati Modena – aggiunto Fiorani – è ormai 2 anni che chiediamo di conoscere le prospettive dello stabilimento, ma non abbiamo mai avuto risposta”.
Con l’uscita di Fiat di Confindustria, e quindi di tutti e 5 gli stabilimenti modenesi del Gruppo, le ricadute possono essere pesanti. “In Ferrari quale contratto si applicherà dal 1.1.2012?” hanno chiesto qualche settimana fa Fim Fiom e Uilm in sede di rinnovo dell’integrativo aziendale scaduto a dicembre 2008. “Non lo sappiamo è stata la risposta della dirigenza” spiega Fiorani. Il contratto aziendale è appunto integrativo di quello nazionale, ma finora regna l’incertezza sul contratto di riferimento e quindi l’impossibilità a contrattare le condizioni di lavoro sul piano aziendale.
Per questo Fim Fiom e Uilm hanno proclamato 8 ore di sciopero spacchettate e gestite dalle Rsu, che in parte sono già state fatte e in parte saranno completate entro fine settimana. I sindacati hanno chiesto un incontro all’azienda e si sono dichiarati disponibili a sospendere le azioni di lotta (scioperi e blocco degli straordinari) se questo sarà concesso, in caso contrario torneranno alle assemblee con i lavoratori.
“Applicare Pomigliano a Modena apre grandi problemi per il nostro territorio – ha detto Fiorani – Affrontare la competizione internazionale attraverso la sostituzione del CCNL con contratti aziendali, aumentando lo sfruttamento, riducendo i diritti e le tutele dei lavoratori, escludendo i sindacati non firmatari che non possono più avere i propri delegati in azienda, è un’operazione che può suscitare fenomeni emulativi da parte di altre aziende. Perché in Ferrari sì, e non in altre aziende metalmeccaniche?”
“Per questo abbiamo esteso lo sciopero di venerdì prossimo a tutta la categoria dei lavoratori metalmeccanici” ha ribadito in conclusione Fiorani, ribadendo che la manifestazione nazionale del 21 ottobre con Maurizio Landini e Susanna Camusso si terrà, e in queste ore sono in corso trattative con Comune di Roma, Questura e Prefettura per valutare le proposte di corteo avanzate dalla Fiom dopo l’ordinanza del sindaco Alemanno di vietare i cortei entro la cerchia del 1° Municipio.